L’accusa di patrocinio infedele e falso
L’avvocatessa Serena Grassi, ex legale di fiducia dell’attrice e ex showgirl Randi Ingerman, rischia di finire a processo a Brescia con le accuse di patrocinio infedele e falso. Secondo l’accusa, la Grassi avrebbe ingannato la sua cliente facendole credere di aver avviato o vinto alcune cause, che in realtà o non esistevano o erano state perse. L’udienza preliminare è stata fissata per il 5 dicembre dalla gup di Brescia Federica Brugnara. Oltre ad Ingerman, rappresentata dall’avvocato Davide Steccanella, figurano tra le parti offese anche due magistrati milanesi, Adriana Cassano Cicuto e Zenaide Crispino, le cui firme sarebbero state falsificate su provvedimenti giudiziari. La competenza della Procura di Brescia ad indagare deriva proprio dal fatto che l’avvocatessa avrebbe fatto passare le due giudici civili come firmatarie di provvedimenti in realtà falsi.
I casi di presunto inganno
Secondo l’accusa, la Grassi avrebbe fatto credere ad Ingerman di aver vinto un procedimento contro una banca per una somma di “277mila euro”. In un’altra occasione, avrebbe fatto credere alla sua cliente di aver presentato “un ricorso all’Inps” o anche “di essersi costituita in giudizio” contro una clinica che aveva assistito l’attrice per problemi personali. L’avvocatessa, secondo l’accusa, avrebbe creato “provvedimenti giurisdizionali falsi” per ingannare la sua cliente.
Il pm chiede il rinvio a giudizio
Il pm Giovanni Tedeschi ha chiesto il rinvio a giudizio per la 44enne avvocatessa. L’udienza preliminare si terrà il 5 dicembre e sarà la gup Federica Brugnara a decidere se mandare a processo l’avvocatessa Grassi.
Considerazioni personali
Questa vicenda solleva una serie di questioni importanti sulla fiducia che si ripone nei professionisti legali. Il caso di Randi Ingerman e dell’avvocatessa Grassi evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità da parte dei professionisti del diritto, soprattutto nei confronti dei clienti che si affidano a loro con fiducia. La falsificazione di provvedimenti giudiziari è un reato grave che mina la fiducia nel sistema giudiziario e che deve essere perseguito con rigore. La vicenda dovrebbe spingere ad una riflessione sull’importanza di una maggiore tutela dei clienti da parte degli Ordini professionali e di una maggiore attenzione da parte degli organi di controllo.