Una sovrintendente sotto minaccia
Una sovrintendente della Polizia Municipale di San Severo, con 20 anni di servizio alle spalle, di cui 16 trascorsi presso il comando di polizia locale della città, denuncia di essere vittima di atti persecutori e di aver subito l’incendio di due autovetture. La donna, 48enne, afferma di aver presentato diverse denunce alle forze dell’ordine, ma al momento la magistratura non avrebbe adottato alcun provvedimento.
Il primo episodio risale al 26 novembre dello scorso anno, quando la sua auto è stata incendiata. Il 19 agosto, una decina di giorni fa, le è stata fatta recapitare una lettera di minacce. Infine, due giorni fa, la sua nuova auto, acquistata dopo la distruzione della prima, è stata nuovamente incendiata.
La sovrintendente è stata anche demansionata dal suo incarico e le è stata tolta l’arma in dotazione, come previsto dalla legge in questi casi. “Vivo nella costante paura non solo per me, anche per quello che di riflesso sta subendo mia figlia minore con la quale vivo”, denuncia la donna. “Chiedo che la magistratura si attivi, faccia presto a sollecitare provvedimenti preventivi o cautelari nei confronti dell’autore. In questo periodo storico così fortemente provato da notizie su violenze alle donne, codice rosso ed atti persecutori, non si può sottacere e restare impassibili nel vedere una donna in divisa vivere nel terrore delle minacce e dell’abbandono”.
Un caso che richiede attenzione
Il legale che assiste la donna, Ettore Censano, ha aggiunto: “Questa vicenda meriterebbe maggiore attenzione, visto che gli episodi stanno diventando sempre più gravi”.
La sovrintendente ha denunciato di aver subito minacce e incendi di autovetture dopo aver elevato due verbali ad un automobilista. La donna si dice terrorizzata per la sua incolumità e per quella della figlia minore.
Il caso solleva interrogativi sulla sicurezza delle donne in divisa e sulla tempestività dell’azione della magistratura in casi di atti persecutori.
Considerazioni
La vicenda della sovrintendente di San Severo è un esempio di come la violenza e le minacce possano colpire anche chi è in divisa e dovrebbe essere protetto dalla legge. È importante che la magistratura agisca con tempestività per garantire la sicurezza della donna e della sua famiglia. L’incendio di due autovetture e le minacce di morte sono episodi gravi che non possono essere ignorati. Il caso solleva anche interrogativi sulla sicurezza delle donne in divisa e sulla necessità di un’azione più incisiva da parte delle istituzioni per contrastare la violenza di genere.