L’offerta di Ortega e il reclutamento di ex guerriglieri
Durante l’ultimo vertice dell’Alba, l’Alleanza bolivariana per le Americhe, il presidente nicaraguense Daniel Ortega ha offerto il supporto militare del suo paese al governo di Nicolás Maduro in Venezuela in caso di ‘guerra civile’. A seguito di questa dichiarazione, si sono diffuse voci di un reclutamento di ex guerriglieri sandinisti in diverse province del Nicaragua. Il portale nicaraguense 100% Noticias ha affermato di avere conferme che la polizia di Managua ha iniziato a visitare le case degli ex combattenti sandinisti in diverse località, offrendo loro un compenso di 5.000 dollari per partecipare alla missione in Venezuela.
La reazione di Dora María Téllez
Dora María Téllez, ex prigioniera politica e figura di spicco del sandinismo nella sua prima fase, conosciuta come Comandante Dos, ha espresso un’opinione caustica sull’iniziativa di Ortega. Téllez ha dichiarato di non vedere nessuno dei combattenti storici, né nessuno che abbia partecipato alla guerra in Nicaragua, schierarsi per obbedire all’appello di Ortega. Ha aggiunto: “Francamente, non vedo nessuno che dica: ‘Guarda, eccomi, comandante,’ e che ci siano lunghe file di persone in attesa di andare in Venezuela.”
Le implicazioni dell’intervento nicaraguense
L’eventuale intervento militare del Nicaragua in Venezuela solleva diverse questioni. In primo luogo, si pone il problema della legittimità di un intervento in un paese sovrano, in assenza di un mandato internazionale. In secondo luogo, si aprono interrogativi sulla capacità del Nicaragua di sostenere un intervento militare in Venezuela, considerando le sue risorse e le sue capacità militari. Infine, l’intervento potrebbe avere ripercussioni negative sulle relazioni tra il Nicaragua e gli altri paesi del continente americano, soprattutto con gli Stati Uniti, che hanno già imposto sanzioni al governo di Ortega.