Danza Urbana: un viaggio tra presente e memoria
La 28ma edizione di Danza Urbana, la prima rassegna italiana che ha portato la danza nello spazio cittadino e pubblico, nata nel 1997 da un’idea di Massimo Carosi e Luca Nava, torna quest’anno a Bologna dal 4 all’8 settembre. La manifestazione, che si svolgerà in 13 luoghi della città, offrirà ben 27 appuntamenti con artisti e compagnie selezionati tra i protagonisti e i talenti emergenti della nuova danza d’autore e della coreografia italiana ed internazionale.
Il programma di Danza Urbana si snoda lungo due direttrici principali: il qui e ora, con temi legati all’attualità, e il recupero della memoria, con performances che si ispirano a momenti cruciali della storia. La rassegna si propone quindi di offrire un viaggio multiforme e coinvolgente, che attraversa il presente e il passato, la contemporaneità e la memoria.
Un palcoscenico diffuso
Danza Urbana si distingue per la sua capacità di trasformare gli spazi urbani in palcoscenici a cielo aperto. Parche e giardini, strade, piazze e monumenti, dal centro alla periferia, diventeranno luoghi di incontro e di scambio tra artisti e pubblico, offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente.
La rassegna, infatti, si propone di portare la danza al di fuori dei tradizionali teatri e di renderla accessibile a tutti, creando un dialogo continuo tra arte e città.
Focus sulla scena spagnola e protagonisti di spicco
Un focus particolare sarà dedicato alla scena coreografica spagnola contemporanea, con 5 spettacoli, tra cui la prima assoluta di “El resto del Naufragio” di Roberto Olivan. La rassegna ospiterà inoltre alcuni dei nomi più importanti della danza contemporanea italiana e internazionale.
Tra i protagonisti più attesi c’è Virgilio Sieni, che inaugurerà la manifestazione con “Sleep in the car”, performance in 5 atti sull’alienazione contemporanea e le nuove marginalità. Seguiranno Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni con un lavoro di ricerca che intreccia la danza con la musica delle compositrici femminili escluse dalla storia della grande musica. Mk sarà presente a Bologna con la riedizione di uno spettacolo nato proprio per Danza Urbana nel 2016, prima tappa di una monografia dedicata alla compagnia.
La memoria e la storia nel corpo della danza
La rassegna si concluderà domenica 8 settembre con lo spettacolo “KZ” di Paola Bianchi, creato a partire dalle voci di ex deportati politici nei campi di concentramento nazisti raccolte su una serie di nastri. Storie che molto spesso ebbero origine proprio l’8 settembre del ’43 con la proclamazione dell’armistizio che precipitò il Paese nel caos, destinando i disertori alla prigionia o alla morte.
Lo spettacolo sarà preceduto da un trekking urbano a cura dell’Istituto Storico Parri, un’ulteriore occasione per riflettere sulla memoria storica e sulle sue implicazioni nel presente.
Danza Urbana si propone quindi come un’occasione unica per esplorare il mondo della danza contemporanea, per riflettere sui temi di attualità e per riscoprire la memoria storica attraverso la bellezza e la forza espressiva del corpo.
Danza e memoria: un connubio potente
Danza Urbana si presenta come una rassegna che non solo celebra la danza contemporanea, ma la utilizza come strumento per dialogare con il presente e il passato. La scelta di dedicare spazio alla memoria storica, in particolare attraverso lo spettacolo di Paola Bianchi, dimostra la capacità della danza di affrontare temi complessi e di dare voce a storie spesso dimenticate. Questa capacità di dialogare con la memoria, di dare forma a emozioni e a esperienze che altrimenti rimarrebbero silenziose, rende Danza Urbana una rassegna ancora più significativa e profonda.