Un’esperienza immersiva di musica e danza
L’Anfiteatro romano di Lecce si è trasformato in un palcoscenico di emozioni durante la seconda giornata del Festival Adriatico Mediterraneo. Il pubblico ha partecipato attivamente allo spettacolo, ballando a ritmo delle percussioni di Mauro Durante, voce e violino, accompagnato da Alessia Tondo, Silvia Perrone, Giulio Bianco, Massimiliano Morabito, Emanuele Licci e Giancarlo Paglialunga. La musica, come ha sottolineato Durante, è un linguaggio universale che invita alla condivisione e alla partecipazione, un’esperienza sensoriale che coinvolge non solo l’udito ma anche il corpo.
La tradizione della pizzica tarantata, con il suo potere di curare attraverso la musica, la trance e la danza, è stata evocata come metafora di un bisogno di condivisione e di cura collettiva, un messaggio che risuona in un’epoca segnata da conflitti e incertezze.
Alessia Tondo ha aggiunto un tocco di riflessione alla serata con il brano “Sola andata”, con testo di Erri De Luca e musicato da Durante, dedicato ai bambini vittime delle guerre e alla necessità di interrogarsi sul futuro dell’umanità.
Yarákä: Rituali musicali e contaminazioni culturali
Gli Yarákä, un ensemble pugliese inserito nella programmazione Puglia Sound 2024, hanno aperto la serata con un repertorio intriso di ritualità. I tre musicisti tarantini, Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino, hanno presentato un sound multietnico che fonde le tradizioni con la modernità, con un’attenzione particolare alla matrice ritmica africana. In ogni brano, si racconta l’esorcizzazione di un male dell’anima o di una paura, che trova la cura attraverso un canto ancestrale.
Un’alba meravigliosa con Raoul Moretti
Il terzo giorno del Festival ha visto l’alba accompagnata dalla musica dell’arpista italo-svizzero Raoul Moretti, che ha presentato il suo ultimo lavoro, “Un’alba meravigliosa”, alla Terrazza Unicorn del Passetto. Moretti ha sottolineato l’importanza di un festival che riesce a coinvolgere il pubblico in un’esperienza musicale così profonda e coinvolgente, soprattutto in un momento storico in cui la musica ha un ruolo fondamentale nel favorire la condivisione e la riflessione.
Gran finale con Eugenio Bennato
Il Festival Adriatico Mediterraneo si concluderà con il concerto di Eugenio Bennato, un artista che ha un legame profondo con l’Anfiteatro romano di Lecce, dove si è esibito 12 anni fa. Il suo concerto sarà un’occasione per celebrare la musica del mondo e la sua capacità di unire culture e generazioni.
Un festival che celebra la diversità e l’inclusione
Il Festival Adriatico Mediterraneo si conferma come un evento di grande valore culturale, capace di unire diverse forme di espressione artistica e di coinvolgere un pubblico eterogeneo. La scelta di artisti di diverse provenienze e generi musicali, la condivisione di esperienze e riflessioni, e l’apertura alla contaminazione tra culture sono elementi che rendono questo festival un esempio di inclusione e di apertura al mondo.