Il ritrovamento sul Monte Civerone
Il ritrovamento dei corpi di due soldati austroungarici è avvenuto sul Monte Civerone, nel comune di Borgo Valsugana, in Trentino. Le salme sono state recuperate a 1.032 metri di quota, sotto la cima del monte, pochi giorni prima di Ferragosto. Il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione di due fonti indipendenti: il Museo storico della Grande Guerra di Borgo e una guardia forestale della stazione locale.
Entrambi hanno segnalato la presenza di ossa umane frammiste ad oggetti di equipaggiamento militare. La segnalazione ha portato all’intervento della stazione dei carabinieri locale, che ha avviato l’iter per il recupero delle salme. Nell’operazione sono stati coinvolti l’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria della difesa (Onorcaduti) del Ministero della Difesa e l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia di Trento.
Secondo la Soprintendenza, la giacitura dei resti umani e degli oggetti di corredo militare era probabilmente frutto di rimaneggiamento derivato da ricerche effettuate da ignoti con probabile ausilio di metal detector.
Il contesto storico
I due soldati austroungarici sono morti tra il 25 e il 26 maggio 1916 durante l’offensiva militare conosciuta con il nome di “Strafexpedition”. La Strafexpedition fu un’offensiva militare lanciata dall’Impero austro-ungarico contro l’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. L’obiettivo dell’offensiva era di conquistare il Trentino e il Veneto, ma l’offensiva fu un fallimento e si concluse con la sconfitta dell’esercito austro-ungarico.
Le analisi e la tumulazione
Le salme dei due soldati saranno sottoposte ad analisi bio-archeologiche e scientifiche nelle prossime settimane. Dopo le analisi, i caduti saranno tumulati secondo le disposizioni delle autorità militari competenti.
Altri ritrovamenti in Trentino
Negli stessi giorni del ritrovamento sul Monte Civerone, sono stati trovati i corpi di altri due soldati caduti durante la Grande Guerra sulla Marmolada, a quasi 3.000 metri di quota. Le salme appartengono a due fanti della Brigata fanteria Como.
Il valore storico dei ritrovamenti
Il ritrovamento dei corpi dei soldati austroungarici e dei fanti della Brigata fanteria Como rappresenta un’importante testimonianza della Grande Guerra. Questi ritrovamenti permettono di ricostruire la storia di questi soldati e di comprendere meglio le condizioni in cui si sono svolti i combattimenti sul fronte italiano. È importante che questi ritrovamenti siano trattati con rispetto e che le salme siano tumulate con dignità.