Un ultimatum al governo peruviano
Il consiglio di amministrazione di Petroperù ha presentato un ultimatum al governo della presidente Dina Boluarte, chiedendo una drastica riorganizzazione della compagnia statale. In una nota diffusa al termine dell’ultima riunione del direttorio, il cda ha esortato il governo ad avviare una “profonda ristrutturazione” di Petroperù per condurla verso l’autosufficienza finanziaria. Se tale riorganizzazione non fosse possibile, il cda ha richiesto la liquidazione della compagnia, sottolineando l'”immoralità” di continuare a finanziare le sue perdite senza una prospettiva di cambiamento.
Le cause del declino di Petroperù
Il cda ha individuato le cause principali del declino di Petroperù nelle inefficienze generate da ingerenze politiche, conflitti sindacali e l’investimento nella Nuova raffineria Talara. La costruzione di questa struttura, che ha richiesto oltre 5 miliardi di dollari, si è protratta ben oltre i tempi previsti, contribuendo al deficit della compagnia. Il cda ha espresso la sua convinzione che il governo prenderà la decisione migliore in tempi brevi, dimostrando rispetto per i cittadini peruviani che finanziano Petroperù con le loro tasse.
Il futuro di Petroperù: un dilemma per il governo
La situazione di Petroperù pone un dilemma complesso per il governo peruviano. La ristrutturazione della compagnia richiederebbe un impegno significativo in termini di risorse e tempo, con un esito incerto. La liquidazione, invece, comporterebbe la perdita di un asset strategico per il paese, con potenziali implicazioni negative per l’economia e l’occupazione. Il governo dovrà valutare attentamente le diverse opzioni e le loro conseguenze a lungo termine, tenendo conto dell’interesse nazionale e del benessere dei cittadini peruviani.