Il silenzio di Adilma Pereira Carneiro
Adilma Pereira Carneiro, la 49enne brasiliana accusata di aver organizzato l’omicidio del suo compagno Fabio Ravasio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia tenutosi oggi davanti al Gip del tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti. La donna, assistita dall’avvocato Edoardo Lorenzo Rossi, ha scelto il silenzio, sostenendo di essere estranea alla vicenda e che ci sono molte cose da chiarire. Anche il figlio della donna, Igor, anch’egli coinvolto nell’omicidio secondo gli inquirenti, ha optato per il silenzio.
Il movente economico
Secondo il pubblico ministero Ciro Caramore, il movente dell’omicidio sarebbe di natura economica. Adilma Pereira Carneiro, stanca del suo compagno, avrebbe architettato il delitto per ereditare il suo patrimonio, stimato in circa 3 milioni di euro. Il patrimonio comprenderebbe immobili e un’attività commerciale gestita da Ravasio a Magenta, nel Milanese. La coppia aveva due figli, il che avrebbe permesso alla 49enne di incassare l’eredità.
L’omicidio e il piano architettato
Fabio Ravasio è stato investito e ucciso mentre era in bicicletta il 9 agosto scorso a Parabiago (Milano). Inizialmente, l’incidente era stato classificato come un incidente stradale con auto pirata. Tuttavia, le indagini hanno portato alla luce un piano architettato da Adilma Pereira Carneiro e da cinque complici. Due dei sei coinvolti, subito dopo l’arresto, hanno ammesso di aver partecipato al piano, indicando Adilma come la mente che avrebbe ideato l’omicidio cercando di farlo sembrare un incidente.
Un caso complesso
Il caso dell’omicidio di Fabio Ravasio è un caso complesso, che presenta diversi aspetti da approfondire. La scelta di Adilma Pereira Carneiro di avvalersi della facoltà di non rispondere non facilita il lavoro degli inquirenti. Sarà necessario attendere l’esito delle indagini per avere un quadro completo della vicenda e per accertare la responsabilità di tutti gli coinvolti.