Autonomia: un terreno minato per la maggioranza
La riforma dell’autonomia si conferma un terreno minato per la maggioranza di governo. Oltre allo scontro con l’opposizione, si registrano divisioni tra gli alleati e critiche da parte delle Regioni del Sud. La Cei, con l’affondo del vicepresidente, ha espresso la sua contrarietà alla riforma, suscitando una reazione immediata da parte della Lega. Matteo Salvini ha accusato i vescovi di “sparare a zero” contro l’autonomia, definendola “approvata in Parlamento e riconosciuta in Costituzione”.
La tensione tra Lega e Cei si estende anche al tema dei migranti, con i leghisti che accusano i vescovi di “non essere chiari” sulle loro intenzioni in materia di accoglienza. La “notizia” secondo cui alcune missioni delle Ong sarebbero state finanziate con risorse provenienti dalle offerte dei fedeli ha ulteriormente alimentato le polemiche.
Anche all’interno della maggioranza, l’autonomia è fonte di divisioni. Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, ha chiesto una moratoria sull’applicazione del ddl Calderoli, chiedendo di evitare intese con le Regioni fino a quando non sarà superata la spesa storica. La risposta di Giorgia Meloni è stata quella di assumere la responsabilità di verificare passo dopo passo l’applicazione della riforma, evitando fughe in avanti.
Forza Italia, dopo aver votato a favore del provvedimento in Parlamento, si è schierata su una linea di maggiore prudenza, probabilmente anche per il pressing del fronte del Sud che teme di perdere voti in caso di un’applicazione troppo rapida della riforma.
Ius scholae: un nuovo nodo per la maggioranza
Anche il tema dello ius scholae si presenta come un nuovo nodo per la maggioranza. Carlo Calenda, leader di Azione, ha presentato un emendamento sullo ius scholae al disegno di legge in materia di sicurezza, creando scompiglio tra gli azzurri. Maurizio Gasparri ha definito la proposta di Calenda “un metodo ridicolo” e “un compitino malfatto”.
Il Pd ha attaccato la Lega per il “nervosismo” manifestato in seguito al successo delle firme contro l’autonomia differenziata, definendo la riforma “sbagliata ed ingiusta”.
Dopo le esternazioni di Papa Francesco sulla gravità del respingimento dei migranti, Luca Casarini, capo missione di Mediterranea, ha ringraziato il pontefice per il suo messaggio di speranza e di coraggio.
Le regionali: un caos in vista
Le prossime regionali si preannunciano complicate, con il caso Veneto come esempio di caos imperante. Flavio Tosi (FI) ha annunciato la sua candidatura, suscitando la reazione dei luogotenenti di FdI e della Lega. Luca De Carlo (FdI) ha rimarcato il risultato di Fratelli d’Italia alle ultime europee, mentre Alberto Stefani (Lega) ha sottolineato la presenza di “159 sindaci e 1000 amministratori comunali” della Lega in Veneto.
Un futuro incerto per la maggioranza
La maggioranza di governo sembra sempre più fragile, con la riforma dell’autonomia e lo ius scholae che creano divisioni e tensioni. La situazione è aggravata dal caos che si prospetta per le prossime regionali, con il caso Veneto che rappresenta un esempio concreto delle difficoltà che la maggioranza dovrà affrontare. Il futuro della maggioranza è incerto, con il rischio di ulteriori scontri e divisioni che potrebbero portare a una crisi di governo.