L’obbligo di due portate a Camogli
Un piccolo ristorante di Camogli, in provincia di Genova, è stato al centro di una polemica sui social per l’obbligo imposto ai clienti di ordinare almeno due portate a testa. La situazione ricorda un caso simile avvenuto ad Ostuni, che aveva suscitato un acceso dibattito.
La titolare del ristorante, Valentia Mura, ha spiegato che la decisione non è stata facile, ma è stata presa per garantire un livello di qualità elevato senza dover ricorrere a tagli sui prodotti o sul personale. Il locale, con soli 18 coperti, non effettua il doppio turno, permettendo ai clienti di cenare con tutta calma.
La difesa della titolare
Valentia Mura ha sottolineato che l’obbligo di due portate è necessario per mantenere la sostenibilità del ristorante, considerando le sue dimensioni ridotte e la scelta di non fare il doppio turno. La titolare ha affermato che la qualità dei prodotti e del servizio è una priorità assoluta, e che questa misura è stata adottata per garantire la loro continuità.
Nessun ripensamento in vista
A differenza del caso pugliese, la titolare ha confermato che non ci sarà alcun ripensamento sulla politica del locale. Chi vorrà cenare al ristorante di Camogli dovrà quindi ordinare almeno due portate a testa.
Considerazioni sulla polemica
La polemica sui social riguardo all’obbligo di due portate a testa solleva un dibattito interessante sulla sostenibilità dei piccoli ristoranti e sulla libertà di scelta del cliente. Mentre alcuni potrebbero criticare la restrizione, è importante considerare il contesto del locale e la necessità di garantire la qualità del servizio e la sostenibilità economica. In definitiva, la scelta del cliente di cenare o meno in un ristorante con queste regole è libera, ma è importante valutare il contesto e il motivo alla base di tali decisioni.