Un’eredità di libri e cultura
Leonard Riggio, l’imprenditore italo-americano che ha rivoluzionato il mercato editoriale negli anni Settanta con l’impero delle librerie Barnes and Noble, è morto all’età di 83 anni dopo una lunga battaglia contro l’Alzheimer. La notizia è stata diffusa dalla famiglia.
Riggio, nato a Little Italy da genitori immigrati, ha iniziato la sua carriera lavorando in una libreria. La sua passione per i libri lo ha portato ad aprire la Student Book Exchange nel 1965, in concorrenza con la libreria della New York University. Nel 1971, con un prestito di un milione di dollari, ha acquistato il marchio Barnes and Noble con annessa libreria su Fifth Avenue, dando il via a un impero che ha cambiato il modo in cui le persone acquistavano libri.
Riggio ha trasformato Barnes and Noble in un punto di riferimento per gli amanti della lettura, creando un ambiente accogliente e invitante, con comode poltrone, divani e un buon caffè. Le librerie B&N sono diventate luoghi di ritrovo per famiglie, studenti e appassionati di libri, un’oasi di cultura e relax in un mondo sempre più frenetico.
La sua visione ha portato alla creazione di un’esperienza di acquisto unica, con un’ampia selezione di libri, eventi culturali e un’atmosfera che incoraggiava la scoperta e l’amore per la lettura. La sua leadership ha durato decenni, alimentando una cultura dell’innovazione e la passione per la lettura.
L’ascesa e la caduta di un impero
Negli anni Novanta, Barnes and Noble è diventata la libreria più grande degli Stati Uniti, con un’influenza enorme sul mercato editoriale. Gli editori pagavano migliaia di dollari per posizionare i loro libri in bella vista nei negozi B&N, tanto era il potere di attrazione della catena di Riggio. Un libro su otto venduto negli Stati Uniti veniva acquistato in un negozio B&N.
Tuttavia, l’avvento di Amazon e degli e-book ha segnato l’inizio della fine per l’impero di Riggio. La concorrenza online ha eroso la quota di mercato di Barnes and Noble, che ha visto i suoi profitti diminuire drasticamente. Riggio ha cercato di adattarsi al nuovo panorama digitale, ma la sua azienda non è riuscita a competere con la velocità e la convenienza di Amazon.
Nel 2019, Barnes and Noble è stata acquistata dall’hedge fund Elliott Advisors per 475 milioni di dollari. Riggio è rimasto presidente fino a quel momento, ma la sua era come re delle librerie era giunta al termine.
Un collezionista d’arte e un mecenate
Oltre alla sua passione per i libri, Leonard Riggio era anche un importante collezionista d’arte. La sua collezione, distribuita tra l’appartamento di Park Avenue e una villa a Bridgehampton, includeva opere di Richard Serra, Isamu Noguchi, Willem de Kooning e Niki de Saint Phalle, oltre a capolavori dell’Arte Povera, da Mario Merz a Pier Paolo Calzolari.
Riggio è stato anche un mecenate, contribuendo alla creazione del museo di arte minimalista Dia: Beacon nel 2003. Il museo, situato in una ex fabbrica di biscotti nella valle dell’Hudson, è diventato un punto di riferimento per l’arte minimalista e un esempio di come la cultura può essere integrata in un ambiente industriale.
Un’eredità controversa
L’eredità di Leonard Riggio è complessa e controversa. Da un lato, ha contribuito a rendere i libri più accessibili a un pubblico più ampio, creando un ambiente che incoraggiava la lettura e la cultura. Dall’altro, la sua azienda ha contribuito alla scomparsa delle piccole librerie indipendenti, che non sono riuscite a competere con la sua potenza di fuoco e con i prezzi bassi.
La sua storia è un esempio di come la tecnologia può cambiare il panorama del commercio, ma anche di come la passione e la determinazione possono portare al successo. Riggio ha lasciato un segno indelebile nel mondo editoriale, e la sua eredità continuerà a essere discussa per gli anni a venire.
Un’eredità mista
La storia di Leonard Riggio è un esempio di come la passione e l’innovazione possano portare al successo, ma anche di come il progresso tecnologico possa ribaltare le carte in tavola. La sua eredità è mista: da un lato ha democratizzato l’accesso ai libri, dall’altro ha contribuito alla scomparsa delle piccole librerie indipendenti. Il suo impero è crollato sotto il peso della concorrenza online, ma la sua passione per la lettura e la cultura ha lasciato un segno indelebile nel mondo editoriale.