Circolare del 2022: detenuti in cella per 22 ore al giorno
Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, ha denunciato una circolare del 2022 che, secondo lui, sta trasformando le carceri italiane in luoghi di tortura. La circolare prevede che i detenuti possano lasciare le loro celle solo se hanno specifiche attività da svolgere, sia all’interno che all’esterno del carcere. In caso contrario, l’unica possibilità di uscire dalla cella è per l’ora d’aria del mattino e del pomeriggio. “In molte carceri italiane, soprattutto in quelle strapiene, le attività da fare praticamente non esistono”, ha affermato Rigoldi. “Ci sono migliaia di detenuti che trascorrono 22 ore al giorno in cella a far niente. Questo modo di agire, a mio modo di vedere, si chiama tortura.”
La protesta dei cappellani e la risposta del governo
Don Rigoldi ha spiegato che i cappellani delle carceri lombarde hanno protestato contro questa circolare, definendola “indegna”. Tuttavia, la risposta del governo è stata che “non sono cose che ci riguardano”. “Abbiamo protestato come cappellani delle carceri della Lombardia, sottolineando che è una cosa indegna, ma ci è stato risposto che non sono cose che ci riguardano”, ha aggiunto il sacerdote.
Un passo avanti: la nomina di direttori e comandanti
Nonostante le critiche alla circolare, Don Rigoldi ha riconosciuto un passo avanti da parte del governo: la nomina di direttori e comandanti in carcere. “Questo governo una cosa buona l’ha fatta: la nomina dei direttori”, ha affermato. “C’erano delle carceri, come ad esempio il Beccaria, dove il direttore mancava da vent’anni. Adesso invece ogni carcere ha un proprio direttore e questo è un bene. Si stanno nominando anche i comandanti degli agenti penitenziari, e pure questa è una cosa buona, perché la figura del comandante è fondamentale per formare, organizzare e sostenere al meglio il delicato lavoro degli agenti.”
Considerazioni personali
La denuncia di Don Gino Rigoldi solleva un problema serio e complesso. La circolare del 2022, se applicata in modo rigido, rischia di violare i diritti dei detenuti, limitando la loro possibilità di svolgere attività e di avere una vita dignitosa all’interno delle carceri. È importante che il governo si impegni a trovare soluzioni concrete per garantire ai detenuti la possibilità di svolgere attività educative, lavorative e ricreative, e di avere un contatto con l’esterno. La nomina di direttori e comandanti è un passo positivo, ma è necessario che venga accompagnata da una revisione della circolare e da un impegno concreto per migliorare le condizioni di vita nelle carceri italiane.