Matrimonio in carcere e fuga lampo
Un matrimonio insolito, celebrato all’interno del carcere milanese di Bollate, ha avuto un epilogo rocambolesco. Il 30 luglio scorso, un detenuto condannato a 13 anni di reclusione si è sposato con una donna di 38 anni di Sesto San Giovanni. Ma la felicità coniugale è durata poco: appena cinque giorni dopo, l’uomo è evaso dal carcere e si è reso irreperibile, trascinando con sé la moglie in una fuga che li ha portati fino al litorale ravennate.
L’arresto a Casalborsetti
Giovedì mattina, la polizia stradale ha rintracciato la coppia in un campeggio di Casalborsetti, vicino a un camper da 80.000 euro rubato a Ferragosto a un cittadino belga e con targa contraffatta. L’uomo, però, è riuscito a scappare di nuovo ed è tuttora ricercato. La moglie, invece, è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale.
La resistenza della moglie
Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, la donna avrebbe incitato il marito a fuggire, ingaggiando una colluttazione con gli agenti della polizia stradale. La 38enne avrebbe minacciato gli agenti, costringendoli a desistere nell’inseguimento dell’evaso per soccorrere il collega aggredito.
L’udienza a Ravenna e l’obbligo di firma
Ieri mattina, la donna è stata presentata in Tribunale a Ravenna. La 38enne ha dichiarato di essersi sentita trattenere ma di non aver commesso alcun reato. Dopo la convalida dell’arresto, è stato disposto l’obbligo di firma tre volte la settimana alla polizia giudiziaria di Cinisello Balsamo (Milano).
Il camper rubato e il marito evaso
Un separato fascicolo è stato aperto per ricettazione nei confronti di più persone che si trovavano assieme ai due sposi nel campeggio di Casalborsetti. Il marito evaso, invece, è ancora ricercato dalle forze dell’ordine.
Una fuga rocambolesca
La vicenda del matrimonio in carcere e della successiva fuga rappresenta un caso insolito che solleva diversi interrogativi. La fuga del detenuto, avvenuta a pochi giorni dal matrimonio, fa sorgere dubbi sulla sicurezza del carcere e sulla possibilità di evasione da parte dei detenuti. L’arresto della moglie per resistenza a pubblico ufficiale pone l’accento sul ruolo della donna nell’evasione e sulla sua responsabilità nell’impedire l’arresto del marito. La vicenda si sviluppa in un contesto di criminalità organizzata e di furto di autoveicoli, con il camper rubato che rappresenta un elemento di collegamento tra la coppia e il mondo della criminalità. La ricerca del marito evaso continua, mentre la moglie affronta le conseguenze del suo coinvolgimento nella fuga.