L’Election day in Liguria, Emilia Romagna e Umbria: un nodo tecnico e politico
L’ipotesi di un “election day” per le elezioni regionali in Liguria, Emilia Romagna e Umbria, inizialmente sostenuta dal Viminale e dai partiti di centrodestra, sembra essere sempre più remota. Il nodo tecnico, fin da subito chiaro, ha trovato conferma nelle parole di fonti qualificate: “Il Viminale ha più volte chiarito che rimane ferma l’autonomia regionale delle regioni sull’election day”.
La Liguria, in particolare, dovrà necessariamente votare entro il 27 ottobre, come già fissato. Questa data è dettata dalla necessità di indire le elezioni entro 90 giorni dalle dimissioni di Giovanni Toti, avvenute a fine luglio a seguito del suo coinvolgimento in inchieste giudiziarie.
Il costituzionalista Stefano Ceccanti ha precisato che “in materia elettorale regionale la competenza è concorrente. Allo Stato spettano solo i principi. Quindi decidono le regioni”. Un “election day” sarebbe possibile solo se le regioni, di comune accordo, chiedessero al governo di accorpare il voto.
Il caso Liguria e le tempistiche per le altre regioni
Il caso Liguria rappresenta il fulcro della questione. La regione, con le elezioni già in corso di svolgimento, non può modificare la data del voto. L’ex parlamentare Pd Ceccanti ha sottolineato che “la procedura con le dimissioni e l’indizione del voto sarebbe già iniziata. La regione non può modificare in corsa la regola. Quindi no, le elezioni non si possono posticipare, se non con decreto concordato col governo e le altre regioni”.
In Emilia Romagna, il Pd sembrava inizialmente favorevole all’idea di un “election day”, ma ora il voto si prospetta a novembre. In Umbria, invece, la presidente uscente Donatella Tesi, candidata del centrodestra, ha fatto sapere che il voto nella sua regione dovrà essere posticipato a dicembre.
Il nodo politico e le implicazioni per le campagne elettorali
L’ipotesi di un “election day” solleva anche questioni politiche. Molti nel centrodestra avevano auspicato un’unica data di voto per evitare di trasformare in uno stillicidio un eventuale risultato negativo. Tuttavia, rimandare la campagna elettorale durante il processo al governatore Toti non sarebbe stato favorevole.
L’autunno si prospetta quindi caldo per la politica, con le campagne elettorali in corso fino a Natale. La questione dell'”election day”, con le diverse posizioni delle regioni e i tempi stretti, si aggiunge alla già complessa agenda politica, che include anche la discussione sulla finanziaria.
Considerazioni personali
La questione dell'”election day” evidenzia la complessità del sistema elettorale italiano, con la sovrapposizione di competenze tra Stato e Regioni. L’autonomia regionale, pur garantendo la partecipazione democratica a livello locale, può creare difficoltà nel coordinamento delle elezioni. La scelta di un “election day” o di date separate per le elezioni regionali avrà sicuramente un impatto sulle campagne elettorali e sulla dinamica politica in generale. Sarà interessante osservare come le diverse forze politiche si muoveranno in questo contesto.