L’arresto e la scarcerazione di Carmela Longo
La giornalista venezuelana Carmela Longo è stata scarcerata dopo essere stata arrestata domenica insieme al figlio. Il Sindacato dei lavoratori della stampa venezuelana (Sntp) ha riferito che Longo è stata imputata ufficialmente per i delitti di “terrorismo” e “incitamento all’odio”. La giornalista, di origini italiane, è stata rilasciata dopo un’udienza con il giudice, ma le è stato proibito di lasciare il Paese e di rilasciare dichiarazioni o scrivere sul suo caso.
Per diverse ore, non si era saputo nulla di Longo e di suo figlio. Nella notte, è emerso che il giovane era stato liberato dopo essere stato interrogato nella sede della Direzione investigativa di Mariperez, a Caracas.
Un’ondata di repressione contro i media in Venezuela
L’arresto di Longo è il nono tra i lavoratori dei media in Venezuela dalle elezioni del 28 luglio. Altri quattro erano stati incarcerati prima delle elezioni, secondo i dati del sindacato della stampa.
Nelle ultime settimane, si registra un’ondata di allontanamenti e dimissioni forzate dai media di Stato e da altre aziende pubbliche di persone ritenute non allineate politicamente con il governo di Nicolas Maduro. Il 20 agosto, Longo era stata licenziata dal quotidiano filogovernativo “Ultimas Noticias”.
La libertà di stampa in Venezuela
La situazione in Venezuela è allarmante per la libertà di stampa. L’arresto di Carmela Longo e le altre azioni repressive contro i media dimostrano una crescente intolleranza verso il dissenso e un tentativo di controllare l’informazione. È fondamentale che la comunità internazionale si pronunci contro queste violazioni e che si faccia pressione sul governo venezuelano affinché rispetti la libertà di espressione e il diritto di informazione.