Un addio al calcio, un’eredità di emozioni
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven Goran Eriksson, ex allenatore di Lazio e Roma, deceduto all’età di 78 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas. La notizia è stata diffusa dalla famiglia, che gli è stata sempre al fianco in questi ultimi mesi di sofferenza, ma anche di accettazione per una malattia incurabile che Eriksson ha vissuto come il prezzo dovuto “ad una vita bellissima”.
Eriksson ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama calcistico internazionale, con una carriera ricca di successi e di emozioni. La sua vita è stata dedicata al calcio, a tutte le latitudini, in ogni Continente. Un’esistenza mai banale, in cui le vittorie si sono alternate alle sconfitte, sempre con la sua proverbiale compostezza in panchina, che ha contraddistinto tutta la sua carriera.
Dagli esordi al successo internazionale
La sua carriera inizia con il Goteborg, squadra con cui ha vinto la Coppa Uefa nel 1982, battendo in finale l’Amburgo. Questo successo gli ha aperto le porte del calcio europeo e lo ha portato al Benfica, dove ha vinto il campionato e la coppa nazionale. In Italia, ha allenato la Roma, con cui ha vinto la Coppa Italia e ha sfiorato lo scudetto, perdendolo all’ultima giornata contro il Lecce. Successivamente, ha allenato la Fiorentina, per poi tornare al Benfica, dove ha vinto il campionato e ha perso la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan.
Nel 1992, Eriksson è tornato in Italia per allenare la Sampdoria, con cui ha vinto la Coppa Italia. Nel 1997, ha allenato la Lazio, con cui ha vinto lo scudetto e la Coppa Italia, diventando il primo allenatore straniero a vincere lo scudetto in Italia.
La Nazionale inglese e la parabola discendente
Dopo l’esperienza con la Lazio, Eriksson è stato chiamato a guidare la Nazionale inglese, diventando il primo allenatore straniero a guidare i Tre Leoni. Ha guidato l’Inghilterra ai Mondiali del 2002 e agli Europei del 2004, raggiungendo i quarti di finale in entrambi i tornei. Dopo l’addio all’Inghilterra, ha allenato il Manchester City, il Messico, la Costa d’Avorio, il Leicester, tre squadre cinesi e la nazionale filippina, senza più riuscire a ottenere i successi di una volta.
Nonostante la parabola discendente, Eriksson è rimasto sempre un grande allenatore, un uomo di calcio, un professionista serio e leale. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo del calcio, ma la sua eredità di emozioni e di successi rimarrà per sempre scolpita nella memoria dei tifosi e degli appassionati di calcio.
Un allenatore che ha lasciato il segno
Sven Goran Eriksson è stato un allenatore che ha lasciato il segno nel calcio internazionale. Ha vinto trofei importanti in diversi paesi, ha guidato nazionali di prestigio e ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama calcistico. La sua scomparsa è una perdita per il mondo del calcio, ma la sua eredità di emozioni e di successi rimarrà per sempre scolpita nella memoria dei tifosi e degli appassionati di calcio.