Accuse di “colpo di stato fascista” e “interventismo neocoloniale”
Il governo del Venezuela ha lanciato pesanti accuse contro l’Unione Europea, accusando l’alto rappresentante per gli Affari Esteri Josep Borrell di “appoggiare il colpo di stato fascista” nel Paese e di agire “agli ordini degli Stati Uniti”. Queste accuse sono state espresse dal ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil in risposta allo scetticismo di Bruxelles sulla legittima rielezione di Nicolás Maduro alle presidenziali del 28 luglio. Il ministro Gil ha definito le recenti dichiarazioni di Borrell come “piene di odio” e ha accusato l’UE di un intento “interventista e neocoloniale” contro Caracas. “La violzione della sovranità e indipendenza” del Venezuela, ha affermato Gil, “avranno conseguenze sulle relazioni del Paese con i ventisette”.
Scetticismo di Bruxelles e richiesta di prove
Lo scetticismo di Bruxelles sulla legittimità della rielezione di Maduro è stato motivato dalla mancanza di “prove pubbliche necessarie” da parte delle autorità venezuelane. L’Unione Europea ha espresso dubbi sulla trasparenza e la validità del processo elettorale, chiedendo prove concrete per riconoscere la legittimità del risultato. La richiesta di prove da parte di Bruxelles ha scatenato la reazione del governo venezuelano, che ha accusato l’UE di interferenza negli affari interni del Paese.
Il Venezuela “ripudia” le dichiarazioni dell’UE
Il governo venezuelano ha “ripudiato” le recenti dichiarazioni di Borrell, definendole “piene di odio” e accusando l’UE di un intento “interventista e neocoloniale”. Caracas ha chiesto all’UE di “astenersi dall’esprimere opinioni su questioni interne del Venezuela”, minacciando conseguenze sulle relazioni bilaterali in caso di ulteriori interferenze.
Un’escalation di tensioni tra Venezuela e UE
La reazione del governo venezuelano alle dichiarazioni dell’UE evidenzia un’escalation di tensioni tra i due attori. Le accuse di “colpo di stato fascista” e “interventismo neocoloniale” sono un chiaro segnale di una crescente sfiducia e di un deterioramento delle relazioni. La richiesta di prove da parte di Bruxelles, seppur legittima, è stata interpretata da Caracas come un’ingerenza negli affari interni del Paese. La situazione rischia di alimentare un circolo vizioso di accuse e di ostacolare un dialogo costruttivo tra le due parti.