Alberi secolari abbattuti a Roma: la protesta dei cittadini
Il Comune di Roma è nuovamente al centro di una controversia per l’abbattimento di alberi secolari. Questa volta, la protesta si concentra su alcuni platani e un frassino tra Via Dandolo e Viale Glorioso, nel quartiere di Trastevere. Le secolari alberature delle due strade, che collegano Trastevere con Monteverde Vecchio, erano state parzialmente sostituite nel 2015 con alcuni frassini, ma alcuni di questi si sono seccati, come denunciano i cittadini.
Secondo una signora che abita nella zona, i frassini sono stati piantati troppo piccoli e non sono stati adeguatamente curati. “Il risultato è che si resta senza alberi e senza ombra”, afferma. Anche i platani, seppur apparentemente in buona salute, sono oggetto di un’indagine da parte dei forestali sulle loro radici, in vista di un’imminente abbattimento previsto dal 26 al 30 agosto.
Critiche al Comune di Roma per le modalità di potatura e sostituzione degli alberi
La rabbia dei cittadini si estende a 360 gradi. “Tagliano gli alberi e li sostituiscono con piante giovani che non vengono annaffiate da nessuno”, denuncia Simonetta Pace dell’Associazione Amici di Villa Sciarra, citando l’esempio di Villa Sciarra dove alcuni pini ripiantati dopo l’abbattimento di quelli enormi sono già morti.
Maria Elena Carosella, che coordina diversi Comitati cittadini in difesa del verde, accusa il Comune di Roma di praticare potature errate e dannose, di non lasciare spazio al tronco degli alberi durante la ripavimentazione dei marciapiedi, e di non avvertire la popolazione prima di abbattere gli alberi. “Scrivono sui cartelli ‘potature’ e invece li abbattono”, afferma Carosella.
L’impatto ambientale e le teorie sulla correlazione con il 5G
I cittadini sottolineano l’impatto negativo dell’abbattimento degli alberi sull’ambiente e sul clima. “Quanti anni ci metterà un alberello di neanche un metro e mezzo ad assorbire anidride carbonica e a fare ombra come i platani o gli olmi che stanno tagliando in tutta Roma?”, si chiede Simonetta Pace.
Tra le teorie più diffuse, c’è quella che i grandi alberi sarebbero considerati un ostacolo al 5G, il nuovo sistema di trasmissione per la telefonia mobile. Tuttavia, non ci sono certezze tecniche su questa correlazione. “La cosa che ci spiazza però è che molte delle piante che tagliano sono sane”, afferma una residente, “Almeno a detta degli agronomi e forestali che abbiamo consultato. E allora perché continuare ad abbatterle?”
La protesta dei cittadini e la richiesta di un intervento immediato
I cittadini che protestano si dicono pronti a legarsi ai fusti degli alberi per scongiurarne l’abbattimento. Chiedono al Comune di Roma di interrompere gli abbattimenti e le potature “dissennate”. La protesta si estende anche ad altri quartieri della città, come Testaccio, dove i cittadini si sono ritrovati improvvisamente senza alberi sotto casa.
La necessità di un dialogo costruttivo tra cittadini e amministrazione
L’abbattimento degli alberi è un tema delicato che richiede un dialogo costruttivo tra cittadini e amministrazione. La protesta dei cittadini è comprensibile, ma è fondamentale che si trovi una soluzione che tenga conto sia delle esigenze di sicurezza e di manutenzione del verde urbano, sia della necessità di preservare l’ambiente e il benessere della popolazione. Il Comune di Roma dovrebbe impegnarsi a fornire informazioni chiare e trasparenti sulle sue decisioni, coinvolgendo i cittadini in un processo di partecipazione che permetta di trovare soluzioni condivise.