Denunce ignorate, indagine sulla tempestività dell’intervento
Due poliziotti in servizio presso il commissariato di Polizia di Corato, in provincia di Bari, sono al centro di un’indagine per omissione di atti di ufficio. L’accusa, formulata dalla Procura di Trani, riguarda la mancata tempestività nel raccogliere le denunce di una donna vittima di atti persecutori da parte del suo ex marito. La donna, in due distinte occasioni nell’agosto del 2023, si sarebbe presentata al commissariato per denunciare la violazione del divieto di avvicinamento imposto all’ex marito. Tuttavia, secondo quanto riportato dai quotidiani locali, gli agenti avrebbero respinto le sue richieste, invitandola a tornare in un secondo momento a causa del sovraccarico di lavoro o della chiusura dell’ufficio denunce.
La Procura, però, ha sottolineato che non esistono disposizioni interne al commissariato che limitino l’orario di presentazione di denunce o querele. In un’altra occasione, la donna non è riuscita a integrare la sua denuncia perché il poliziotto che aveva compilato il verbale non era in servizio e nessuno dei suoi colleghi poteva sostituirlo.
La decisione della Procura di Trani di aprire un’indagine nasce dalla necessità di fare chiarezza sulla regolarità dell’intervento dei poliziotti alla luce di quanto previsto dal Codice rosso, la legge che tutela le vittime di violenza di genere e stalking.
Il Codice rosso e la tutela delle vittime di violenza di genere
Il Codice rosso, entrato in vigore nel 2019, rappresenta un importante strumento per la tutela delle vittime di violenza di genere e stalking. La legge prevede una serie di misure urgenti per garantire la sicurezza delle vittime, tra cui la possibilità di presentare denuncia in qualsiasi momento e luogo, l’assegnazione di un’abitazione protetta, l’assistenza psicologica e legale.
La tempestività nella raccolta delle denunce è fondamentale per garantire l’efficacia del Codice rosso. La mancata tempestività nell’acquisizione delle denunce può comportare un ritardo nell’attivazione delle misure di protezione e un rischio maggiore per la sicurezza della vittima.
Il caso di Corato solleva un’importante questione sull’applicazione del Codice rosso e sulla necessità di garantire una risposta immediata e adeguata alle vittime di violenza di genere e stalking. La Procura di Trani dovrà accertare se l’operato dei poliziotti sia stato conforme alle disposizioni del Codice rosso e se la donna abbia subito un danno a causa della mancata tempestività nella raccolta delle sue denunce.
La tempestività nell’applicazione del Codice rosso
Il caso di Corato evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e tempestività nell’applicazione del Codice rosso. La legge, pur essendo un importante strumento di tutela, risulta inefficace se non applicata con prontezza e sensibilità. La tempestività nell’acquisire le denunce e nell’attivare le misure di protezione è fondamentale per garantire la sicurezza delle vittime di violenza di genere e stalking. Le forze dell’ordine hanno un ruolo cruciale in questo processo, e la loro professionalità e sensibilità sono determinanti per garantire la piena efficacia del Codice rosso.