Disordini rientrati nel carcere di Reggio Calabria Arghillà
La situazione di grave tensione che si era verificata nel carcere di Reggio Calabria Arghillà è rientrata grazie all’intervento della polizia penitenziaria. Lo ha comunicato il segretario generale dell’Uilpa polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, in un comunicato stampa.
I disordini erano scoppiati dopo che un gruppo di circa dieci detenuti di origini georgiane aveva tentato una spedizione punitiva nei confronti di un altro detenuto. Bloccati dagli agenti, i detenuti si erano asserragliati nella sezione del carcere.
Nessun ferito, ma danni alla struttura
Secondo quanto riferito da De Fazio, non si registrano feriti né tra i detenuti né tra gli operatori penitenziari. Tuttavia, si segnalano danni alla struttura del carcere.
Le operazioni per mettere in sicurezza il penitenziario sono ancora in corso.
La sicurezza nelle carceri italiane
L’episodio di Reggio Calabria Arghillà evidenzia ancora una volta le criticità che affliggono il sistema carcerario italiano. La sovraffollazione, la carenza di personale e le difficoltà di gestione delle diverse etnie detenute contribuiscono a creare un clima di tensione e instabilità all’interno delle carceri. È fondamentale investire in misure di sicurezza e rieducazione per garantire un ambiente carcerario più sicuro e dignitoso per detenuti e operatori.