L’Asl di Brindisi precisa la sua versione
La direzione strategica dell’Asl di Brindisi ha rilasciato una dichiarazione in merito al caso della bambina con necrosi del gluteo, ricoverata presso l’ospedale Perrino. La Asl precisa che, dopo aver effettuato tutte le indagini necessarie e valutato la possibilità di un intervento chirurgico d’urgenza, è stato contattato il Policlinico di Bari per un eventuale trasferimento. Il Policlinico ha confermato la disponibilità ad accogliere la piccola paziente, ma i genitori hanno liberamente scelto di portarla all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove era già stata in cura.
L’azienda sanitaria spiega inoltre che, a causa della carenza di medici, si è reso necessario l’accorpamento temporaneo di alcuni reparti, tra cui quello di Chirurgia plastica a Chirurgia generale. Questa scelta, secondo l’Asl, è stata la sola opzione praticabile per garantire la continuità delle attività ordinarie e delle emergenze, mantenendo al contempo gli standard di sicurezza previsti per l’utenza.
L’organico sanitario era adeguato
L’Asl di Brindisi ribadisce che, nonostante le difficoltà del momento, l’organico sanitario presente era adeguato a garantire la massima sicurezza in tutte le fasi dell’iter diagnostico e terapeutico di ogni paziente. L’azienda sanitaria sottolinea che, pur nella carenza di medici che caratterizza tutti gli ospedali d’Italia, l’ospedale Perrino ha risposto con grande professionalità, impegno e dedizione.
Considerazioni sul caso
Il caso della bambina con necrosi al gluteo solleva diverse questioni importanti, tra cui la carenza di medici e l’organizzazione del sistema sanitario. La scelta dei genitori di portare la bambina a Roma, pur comprensibile, pone l’accento sulla necessità di garantire l’accesso alle cure specialistiche in tutto il territorio nazionale. È importante che le autorità competenti si impegnino a trovare soluzioni per affrontare la carenza di medici e migliorare l’organizzazione del sistema sanitario, al fine di garantire la massima sicurezza e qualità delle cure per tutti i pazienti.