Delpino si rifugia a Panama dopo le elezioni contestate
Il rettore del Consiglio nazionale elettorale del Venezuela (Cne), Juan Carlos Delpino, si sarebbe rifugiato a Panama dopo aver lasciato il Paese in clandestinità. La fuga di Delpino sarebbe avvenuta prima della divulgazione del risultato delle presidenziali, che hanno visto la vittoria di Nicolas Maduro e sono state contestate dall’opposizione e dalla comunità internazionale.
Secondo il portale Informe 25, Delpino avrebbe lasciato il Venezuela in clandestinità per sfuggire a possibili ripercussioni in seguito alla sua posizione critica nei confronti del governo Maduro. Il rettore, considerato indipendente all’interno dell’organismo elettorale controllato a maggioranza dal governo Maduro, aveva più volte espresso le sue preoccupazioni riguardo alla ‘censura interna’ del Cne e alle decisioni ‘unilaterali’ del suo presidente, Elvis Amoroso.
Le critiche di Delpino e la condanna degli arresti politici
Nei mesi precedenti alle elezioni, Delpino aveva espresso apertamente le sue critiche al Cne, denunciando la ‘censura interna’ e le decisioni ‘unilaterali’ del presidente Amoroso. Il rettore aveva anche condannato gli arresti arbitrari di leader politici di opposizione durante la campagna elettorale, sottolineando la mancanza di garanzie democratiche nel processo elettorale.
La fuga di Delpino rappresenta un ulteriore segno della profonda crisi politica che attraversa il Venezuela. La vittoria di Maduro alle presidenziali è stata contestata da diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che hanno denunciato irregolarità e brogli elettorali.
Un segnale di preoccupazione per la democrazia venezuelana
La fuga di Delpino è un segnale preoccupante per la democrazia venezuelana. La sua critica aperta al Cne e la sua condanna degli arresti politici dimostrano la sua dedizione alla difesa dei principi democratici. La sua fuga in clandestinità e il suo rifugio a Panama sottolineano la mancanza di sicurezza e di garanzie per coloro che si oppongono al governo Maduro. La comunità internazionale dovrebbe continuare a monitorare la situazione in Venezuela e a chiedere un processo elettorale libero e trasparente.