La cancellatura come linguaggio e la Taranta come segno di mutamento
Emilio Isgrò, il celebre artista italiano noto per le sue “cancellature”, ha definito la sua tecnica non solo uno stile pittorico, ma un vero e proprio linguaggio. In un’intervista durante la conferenza stampa per la 27esima edizione della Notte della Taranta, Isgrò ha dichiarato: “La cancellatura non è uno stile pittorico, è un linguaggio. Cancellare significa mettere alla prova noi stessi come fa la Taranta. Ed è giusto che tutti i segni di mutamento che si aprono nel Paese siano assecondati come fanno gli artisti”.Isgrò ha sottolineato il parallelismo tra la sua arte e la Taranta, un ballo tradizionale del Salento che rappresenta un’espressione di energia e vitalità. La cancellatura, con il suo gesto di cancellazione e ricomposizione, diventa un simbolo di trasformazione e di ricerca interiore, come la Taranta è un rito che mette alla prova la resistenza e la resilienza umana.
Il Sud come parte integrante del mondo
Isgrò ha anche espresso la sua convinzione che il Sud Italia sia una parte fondamentale del mondo, un’area che non può essere ignorata o sottovalutata. “In un momento in cui ci sono dichiarazioni contrastanti sulla crescita economica del Sud perché sta crescendo ma ancora non basta – ha aggiunto – è bene ricordare che il Sud fa parte di un mondo di cui il resto del mondo non può fare a meno”.Le sue parole sottolineano l’importanza di riconoscere il valore del Sud, non solo in termini economici, ma anche culturali e sociali. La Taranta, con la sua energia e la sua capacità di coinvolgimento, diventa un simbolo di questa vitalità e di questa identità che il Sud porta con sé.
La Taranta come spettacolo di energia
Isgrò ha concluso la sua riflessione affermando che la Taranta è uno spettacolo di energia umana, una forza di cui l’Italia ha bisogno per affermarsi in Europa. “La Taranta dà spettacolo di sé stessa, della energia umana di cui abbiamo bisogno per portare l’Italia nella sua interezza in Europa”, ha proseguito Isgrò.La Taranta, con la sua musica e la sua danza, diventa un simbolo di un’Italia viva e vibrante, un’Italia che ha la forza di esprimere la sua identità e la sua cultura al mondo. Isgrò, attraverso le sue cancellature e le sue parole, ci ricorda l’importanza di valorizzare le nostre radici e di riconoscere il valore delle diverse espressioni culturali che caratterizzano il nostro Paese.
Il ruolo dell’arte come specchio della società
Le parole di Emilio Isgrò ci invitano a riflettere sul ruolo dell’arte come specchio della società e come strumento di trasformazione. La cancellatura, come la Taranta, diventa un linguaggio che mette alla prova la nostra identità e la nostra capacità di adattarci al cambiamento. L’arte, in tutte le sue forme, ha il potere di aprire nuovi orizzonti e di farci guardare al mondo con occhi diversi.