La truffa del lavoro da casa su Instagram
Un nuovo allarme è stato lanciato dalla Polizia Postale riguardo una truffa che sta prendendo piede sulle applicazioni di messaggistica istantanea. Il messaggio, che si presenta con un tono amichevole e informale come “Ciao! Mi dispiace disturbarla! Posso avere un po’ del tuo tempo per un po’?”, nasconde una trappola per adescare giovani in cerca di lavori facili da svolgere da casa.
La presunta “reclutatrice” propone un’allettante opportunità di lavoro part-time che consiste nel seguire account Instagram e aumentare la loro popolarità. La promessa è di guadagni elevati, da 100 a 500 euro al giorno, con pagamenti tramite PayPal o Postepay. Per iniziare, l’unica cosa richiesta è avere un account Instagram e Telegram. La vittima viene poi invitata a vedere video, mettere “mi piace” e inviare screenshot come prova.
La truffa si basa sulla credibilità dei primi pagamenti, che servono a conquistare la fiducia dell’utente. Successivamente, la vittima viene indotta a versare denaro per sbloccare i guadagni conseguiti o per frequentare corsi di formazione. In alcuni casi, si richiede anche la fornitura di dati personali e bancari per la redazione di falsi contratti di lavoro.
Come difendersi dalla truffa
La Polizia Postale fornisce alcune indicazioni per difendersi da questa truffa:
- Non rispondere a messaggi sospetti da mittenti sconosciuti.
- Bloccare i messaggi ricevuti.
- Non aprire link che possono compromettere il dispositivo.
È importante ricordare che le opportunità di lavoro reali non richiedono mai il pagamento di denaro anticipato o la fornitura di dati personali sensibili prima della firma di un contratto ufficiale.
La crescente diffusione delle truffe online
La crescente diffusione delle truffe online è un fenomeno allarmante che richiede una maggiore attenzione da parte di tutti. È fondamentale educare le persone a riconoscere i segnali di pericolo e a proteggersi da queste trappole. La collaborazione tra istituzioni e cittadini è essenziale per contrastare il fenomeno e tutelare la sicurezza dei cittadini online.