La condanna all’ergastolo
Un tribunale del Cairo ha condannato Giacomo Passeri, giovane pescarese arrestato un anno fa in Egitto per possesso di droga, all’ergastolo con 25 anni da scontare. La notizia è stata comunicata alla famiglia, che si dice sotto choc.
“Siamo ancora sotto choc: ci hanno comunicato che mio fratello è stato condannato all’ergastolo, con 25 anni da scontare in Egitto”, ha dichiarato Andrea Passeri, fratello del condannato.
Il calvario di Giacomo Passeri
Giacomo Passeri era stato arrestato in Egitto circa un anno fa con l’accusa di possesso di droga. Nei mesi successivi, la famiglia aveva lanciato l’allarme sulle condizioni del giovane, denunciando un trattamento inadeguato e lungaggini processuali.
Il giovane pescarese aveva anche iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione e per sollecitare un processo più rapido.
Considerazioni
La condanna di Giacomo Passeri all’ergastolo in Egitto solleva una serie di interrogativi sulla giustizia e sul trattamento dei cittadini stranieri nei sistemi giudiziari di altri Paesi. La famiglia del giovane pescarese si trova ora ad affrontare una situazione drammatica, con la speranza di poter ottenere una revisione del processo o di poter riportare Giacomo in Italia. La vicenda pone l’attenzione sull’importanza della tutela dei diritti umani e della correttezza processuale, anche in contesti internazionali.