Precipitazione e soccorso in quota
Un alpinista di 24 anni, residente a Lecco, è precipitato per diversi metri da una parete rocciosa mentre si avvicinava a Punta San Matteo, a circa 3000 metri di quota, in territorio comunale di Valfurva, in Alta Valtellina. La caduta gli ha causato diversi traumi alla schiena e alle vertebre. La sua compagna, illesa, ha dato l’allarme poco dopo le 6 del mattino.
Sul posto sono intervenute le squadre del Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Bormio e i volontari del Cnsas stazione di Valfurva. L’elicottero di Areu, decollato dalla base aerea di Caiolo, è stato ostacolato da avverse condizioni meteo, con scarsa visibilità a causa della fitta nebbia. L’intervento è terminato solo dopo le 8.30.
Il ferito è stato trasportato all’ospedale Morelli di Sondalo. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Condizioni del ferito e intervento dei soccorsi
L’alpinista lecchese, di 24 anni, ha riportato gravi traumi alla schiena e alle vertebre a seguito della caduta. Le sue condizioni sono state definite gravi dai soccorritori, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
L’intervento di soccorso è stato reso difficile dalle avverse condizioni meteo. La fitta nebbia ha ostacolato le operazioni dell’elicottero di Areu, che è stato costretto a operare con scarsa visibilità. L’intervento è durato oltre due ore, terminando solo dopo le 8.30.
Le squadre del Sagf-Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Bormio e i volontari del Cnsas stazione di Valfurva hanno collaborato per portare in salvo l’alpinista ferito.
Riflessioni sull’incidente
Questo incidente è un triste promemoria dei rischi che si corrono in montagna. Anche gli alpinisti esperti possono trovarsi in situazioni pericolose, ed è fondamentale essere preparati e avere le giuste attrezzature. La prontezza della compagna dell’alpinista nel dare l’allarme e l’efficienza dei soccorsi hanno sicuramente contribuito a salvare la vita del giovane. La nebbia, che ha ostacolato l’intervento dell’elicottero, è un fattore da considerare in montagna, che può rendere le operazioni di soccorso molto difficili.