La sentenza che convalida la vittoria di Maduro
La Corte suprema venezuelana, presieduta da Caryslia Rodriguez, ha emesso una sentenza che convalida la vittoria di Nicolás Maduro. La decisione ha suscitato polemiche, con molti che hanno accusato la Corte di essere un organo di potere del presidente, non un ente indipendente. La giudice Rodriguez è infatti una fedelissima di Maduro, con un passato politico strettamente legato al Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv).
Il passato politico di Caryslia Rodriguez
Caryslia Rodriguez ha iniziato la sua ascesa politica nel 2018 come consigliere comunale di Caracas, in stretto contatto con il deputato Dario Vivas, già vicepresidente del Parlamento durante il primo mandato di Maduro. Vivas la mise in contatto con la coppia presidenziale, Cilia Flores e Maduro. Nel 2021, il Psuv la promosse sindaco ad interim di Caracas, con il sostegno di Diosdado Cabello, attuale vicepresidente del Psuv. Fu Cabello a proporla come magistrato della Sala elettorale della Corte suprema venezuelana, carica che ha assunto nel 2022. Il 17 gennaio di quest’anno, è stata nominata presidente della massima istituzione giuridica del Venezuela.
Un video virale e la sua fedeltà a Maduro
Caryslia Rodriguez è diventata nota al pubblico per un video, diventato virale online, in cui chiedeva ai militanti del Psuv di “votare per il nostro presidente” alle primarie del partito. Questo episodio conferma la sua fedeltà a Maduro e al Psuv, che ha sempre sostenuto in modo incondizionato.
L’indipendenza della giustizia in Venezuela
La sentenza della Corte suprema venezuelana solleva dubbi sulla reale indipendenza della giustizia in Venezuela. La stretta relazione tra la giudice Rodriguez e il presidente Maduro, insieme al suo passato politico legato al Psuv, alimenta la percezione che la Corte sia un organo di potere del presidente, non un ente indipendente. Questo solleva preoccupazioni sulla democraticità del processo decisionale e sulla possibilità di un’effettiva tutela dei diritti dei cittadini.