La Precaria Condizione dei Registi e Sceneggiatori Under 35
Un allarmante studio condotto da 100Autori e WGI, basato su un campione di 161 sceneggiatori e registi under 35, ha rivelato una situazione di precarietà diffusa all’interno della categoria. Il 75% di questi giovani professionisti vive sotto la soglia di povertà, con un reddito annuo inferiore a 15.000 euro. La situazione è particolarmente critica per gli sceneggiatori, il 50% dei quali guadagna meno di 5.000 euro all’anno, e per i registi, la metà dei quali non supera i 7.000 euro annuali. Questi dati evidenziano un problema di fondo che riguarda la difficoltà di affermazione e di riconoscimento del valore professionale di questi giovani talenti.
L’Etichetta “Giovane” Come Barriera al Riconoscimento
Il collettivo di autori ha denunciato l’errato accostamento tra età anagrafica ed esperienza professionale, sottolineando come la definizione di “giovane” venga spesso utilizzata in modo improprio per sminuire il valore dei loro lavori e la loro professionalità. Anche autori e autrici con esperienze significative, come ad esempio quelli alla loro terza opera, vengono spesso etichettati come “giovani” o “junior”, limitando le loro opportunità di crescita e di affermazione. L’utilizzo improprio di questo termine, secondo il collettivo, costituisce un problema di legittimazione che ha un impatto devastante sulla carriera di questi professionisti.
Le Conseguenze dell’Etichetta “Giovane”
L’errata definizione di “giovane” ha conseguenze negative a livello professionale e personale. Oltre alla svalutazione artistica, la mancanza di fiducia da parte degli interlocutori e la limitazione della libertà espressiva, i giovani autori e autrici subiscono anche una limitazione del potere contrattuale. Questo porta a una situazione di precarietà e instabilità che impedisce loro di sviluppare la loro carriera e di raggiungere il pieno potenziale creativo.
Un Appello per il Riconoscimento e la Dignità Professionale
Il collettivo di autori ha organizzato una tavola rotonda al Lido di Venezia per denunciare questa situazione e per chiedere un cambiamento di mentalità. L’obiettivo è quello di portare all’attenzione pubblica un problema sottaciuto e sottovalutato, e di fornire proposte concrete per invertire la rotta. Si vuole restituire la dignità professionale ai nuovi professionisti e alle nuove professioniste dell’audiovisivo italiano, e garantire loro un futuro più sicuro e stabile.
Il Dialogo Come Strumento di Cambiamento
La tavola rotonda, che si terrà nell’ambito della XXI edizione delle Giornate degli Autori, vedrà la partecipazione di registi, produttori e sceneggiatori di spicco. L’obiettivo è quello di aprire un dialogo costruttivo tra i professionisti del settore e di trovare soluzioni concrete per affrontare il problema della precarietà e della svalutazione dei giovani autori e autrici. Il collettivo spera che questo evento possa contribuire a creare un clima di maggiore rispetto e di riconoscimento per i nuovi talenti dell’audiovisivo italiano.
La Necessità di un Cambiamento di Mentalità
La situazione descritta nel sondaggio di 100Autori e WGI è allarmante e richiede un cambiamento di mentalità da parte di tutti gli attori del settore audiovisivo. È necessario riconoscere il valore del lavoro dei giovani professionisti, indipendentemente dalla loro età, e creare un ambiente di lavoro più equo e stabile. La svalutazione del talento e la precarietà sono un ostacolo alla crescita e allo sviluppo del settore audiovisivo italiano, e bisogna agire in modo concreto per invertire questa tendenza.