Proteste a Quito per il rispetto dei diritti indigeni
Decine di indigeni dell’etnia Waorani, che vivono nell’Amazzonia ecuadoriana, hanno organizzato una protesta a Quito per chiedere al governo di eliminare lo sfruttamento petrolifero nel Parco nazionale Yasuní entro i termini concordati. La manifestazione si è svolta davanti alla sede del ministero dell’Energia e ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) e della sua filiale amazzonica (Confeniae).
Gli indigeni hanno ribadito la loro richiesta di rispetto dei diritti dei popoli nativi e di attuazione dei risultati del referendum popolare del 20 agosto 2023, in cui il 58% degli ecuadoriani ha votato per mantenere le riserve di petrolio del Blocco 43 sottoterra a tempo indeterminato.
Il referendum e le richieste degli indigeni
Il referendum ha stabilito anche il ritiro dell’industria petrolifera dal Parco Yasuní, un’oasi naturale di quasi un milione di ettari, entro un periodo massimo di un anno. La decisione popolare ha rappresentato una vittoria per le comunità indigene che da anni si battono contro l’estrazione petrolifera nella loro terra.
Gli indigeni Waorani, in particolare, hanno espresso la loro preoccupazione per l’impatto ambientale e sociale dello sfruttamento petrolifero, che minaccia la loro cultura, la loro salute e la biodiversità del Parco Yasuní.
Il decreto del presidente Noboa e la mancata inclusione dei rappresentanti indigeni
Lo scorso 8 maggio, il presidente Daniel Noboa ha pubblicato un decreto esecutivo con il quale è stato creato un comitato per attuare il risultato della consultazione popolare. Tuttavia, il comitato non include rappresentanti delle popolazioni indigene colpite, suscitando critiche da parte degli indigeni e delle organizzazioni che li rappresentano.
La mancata inclusione dei rappresentanti indigeni nel comitato è stata interpretata come un segno di disprezzo per i diritti dei popoli nativi e per la loro partecipazione alla decisione popolare.
L’importanza del rispetto dei diritti indigeni
La protesta degli indigeni Waorani mette in luce l’importanza del rispetto dei diritti dei popoli nativi e della loro partecipazione ai processi decisionali che riguardano le loro terre e le loro risorse. Il referendum del 20 agosto 2023 ha dimostrato la volontà popolare di proteggere l’ambiente e di dare voce alle comunità indigene, ma è fondamentale che il governo traduca questa volontà in azioni concrete e che includa i rappresentanti indigeni nei processi decisionali.