Il premio Tutino giornalista per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
L’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo) ha annunciato l’assegnazione del premio Tutino giornalista alla memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, nel trentesimo anniversario della loro morte. Il riconoscimento, come spiega l’Archivio, vuole “contribuire a tenere viva l’attenzione sul tragico episodio accaduto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio”. Alpi e Hrovatin sono stati ricordati come “esempio altissimo di vocazione giornalistica, animato da valori e da una passione che dobbiamo continuare a raccontare alle nuove generazioni”.
In occasione del premio, l’Archivio ha organizzato un incontro il 13 settembre con diversi ospiti, tra cui Hassan Ahmed, Maurizio Mannoni, Alessandro Triulzi, Francesco Cavalli e Walter Verini, per discutere del tragico evento e della figura dei due giornalisti. Sarà presente anche Gloria Argelés.
Il premio Città del diario a Giorgio Diritti
Il premio Città del diario, che viene assegnato alle personalità del panorama culturale che più si distinguono per il loro lavoro sulla memoria, è stato assegnato al regista Giorgio Diritti. Il riconoscimento è stato conferito a Diritti “per lo spessore del suo impegno civile e per l’incessante attenzione che dedica alle storie marginali”. La cerimonia di premiazione si terrà il 15 settembre nell’ambito della manifestazione conclusiva del premio Pieve 2024.
Un omaggio alla memoria e alla vocazione giornalistica
L’assegnazione del premio Tutino giornalista a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin è un importante riconoscimento alla memoria di due giornalisti che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro con coraggio e determinazione. Il premio rappresenta un modo per tenere viva la loro storia e per ricordare il valore del giornalismo indipendente e la sua importanza nella società. La scelta di assegnare il premio Città del diario a Giorgio Diritti, un regista che si distingue per il suo impegno sociale e la sua attenzione alle storie di persone emarginate, testimonia l’importanza di dare voce a chi non ce l’ha e di promuovere una cultura della memoria.