La legge contro le ONG: un attacco alla società civile?
La recente approvazione della “legge contro le ONG” in Venezuela ha suscitato forti critiche da parte degli Stati Uniti. Il sottosegretario di Stato per l’emisfero occidentale, Brian A. Nichols, ha definito la norma un “attacco diretto contro la società civile e la libertà di associazione”, accusando il governo di Maduro di voler “minare la democrazia e impedire la partecipazione dei cittadini agli spazi civici”.
Secondo Washington, la stretta repressiva imposta da Caracas “non farà altro che isolare ulteriormente Nicolas Maduro dalla comunità globale”.
Un pacchetto legislativo per contenere le proteste
La legge in questione fa parte di un pacchetto legislativo voluto dal governo per contenere l’onda di proteste nata a seguito della proclamazione di Maduro come presidente eletto, contestata da diversi settori della popolazione.
L’approvazione della legge è avvenuta all’unanimità nell’Assemblea nazionale, controllata dal partito di governo Psvu.
Le preoccupazioni delle ONG
In occasione del voto, la ong “Acceso a la Justicia” ha denunciato l’impostazione “punitiva” della legge, che “subordina all’arbitrarietà di un funzionario” la sopravvivenza delle organizzazioni.
Per la Ong Provea, la legge “acuirà la persecuzione contro le voci dissenzienti”.
Le implicazioni della legge sulle ONG
La nuova legge venezuelana sulle ONG rappresenta un’ulteriore restrizione alla libertà di espressione e di associazione, e potrebbe avere conseguenze negative per la società civile del paese. La preoccupazione principale è che la legge venga utilizzata per reprimere le voci critiche e ostacolare il lavoro delle organizzazioni non governative che si battono per i diritti umani e la democrazia. È importante monitorare attentamente l’applicazione di questa legge e la sua reale influenza sulla società civile venezuelana.