Un massacro durante un concerto
Almeno cinque persone sono morte, tra cui un adolescente di 17 anni, e altre sono rimaste ferite in un attacco armato durante un concerto in una piazza del quartiere di Vila Isabel, nella regione settentrionale di Rio de Janeiro, domenica notte. Secondo le prime notizie di tv Globo, due uomini sono morti sul posto, mentre altre tre vittime sono state soccorse e sono morte all’ospedale federale Andaraí e all’ospedale universitario Pedro Ernesto. Altri due feriti sono ancora ricoverati.
L’attacco
L’attacco è avvenuto intorno a mezzanotte in Praça Sete, l’arteria principale del quartiere di Santa Isabel, mentre un gruppo di persone assisteva a un concerto dal vivo. Secondo la ricostruzione, uomini in moto e in auto hanno aperto il fuoco contro la folla. Le immagini che circolano sui social media mostrano persone terrorizzate che scappano, mentre altre cercano riparo dietro le auto per proteggersi dagli spari.
Indagini in corso
La polizia militare riferisce che gli aggressori sono riusciti a fuggire. La squadra omicidi sta indagando sul massacro, che si ritiene sia legato a una disputa tra narcotrafficanti per il controllo dei punti di vendita della droga a Morro dos Macacos. La fazione Terceiro Comando Puro controlla la zona, mentre si sospetta che i sicari siano membri del Comando Vermelho.
Precedenti violenze
All’inizio di agosto, un altro attacco armato era avvenuto nella stessa zona, in cui erano stati uccisi un bambino e un uomo. La violenza che affligge Rio de Janeiro è un problema cronico, spesso legato al traffico di droga e alle fazioni criminali che si contendono il controllo del territorio.
La violenza a Rio de Janeiro
Questo tragico evento è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza a Rio de Janeiro. La città è da tempo alle prese con il problema del traffico di droga e delle fazioni criminali che si contendono il controllo del territorio. La polizia e le autorità locali devono lavorare insieme per affrontare questo problema e garantire la sicurezza dei cittadini.