Il dolore di un padre
“Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro”. Bruno Verzeni, il padre di Sharon, uccisa a coltellate in strada a Terno d’Isola all’una della notte del 30 luglio, esprime il suo profondo dolore e la sua speranza in un’intervista a Repubblica.
Verzeni, sconvolto e distrutto dalla perdita della figlia, non riesce a comprendere il movente dell’omicidio. “Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca”, afferma, sottolineando la bontà e l’innocenza di Sharon.
Il padre si rivolge ai cittadini, sperando che qualcuno possa fornire informazioni utili alle indagini. “Spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto”, dice, con la voce tremante.
La speranza di giustizia
Verzeni non cerca vendetta, ma giustizia per sua figlia e sicurezza per gli altri. “Spero prendano il colpevole: non per vendetta – ha sottolineato -, ma perché non faccia del male a qualcun altro”, ribadisce, con la voce carica di emozione.
I carabinieri hanno convocato diverse persone per prelevare il loro DNA, un’iniziativa che Verzeni accoglie con speranza. “Ho sentito, speriamo che porti frutti. Io sono contento se lo trovano. Non solo perché sia fatta giustizia, per il massimo della pena… Per me la cosa veramente importante, insomma quello che mi dispiace di più è che questa persona possa fare del male a qualcun altro”, afferma.
Un futuro spezzato
La tragedia ha spezzato il futuro di Sharon e dei suoi cari. Lei e il suo compagno Sergio Ruocco avevano appena completato il corso prematrimoniale e si preparavano a sposarsi l’anno prossimo. “Avevamo appena fatto il corso prematrimoniale a Terno d’Isola con don Angelo, volevano sposarsi l’anno prossimo. Stavamo aspettando che arrivasse il momento per poterla accompagnare all’altare l’anno prossimo”, racconta il padre, con la voce spezzata dal dolore.
“Ma quel momento – ha concluso – non arriverà mai”.
Un appello alla comunità
La tragedia di Sharon è un monito per l’intera comunità. L’appello del padre alla collaborazione dei cittadini è un gesto di speranza, ma anche un invito a riflettere sulla sicurezza e la coesione sociale. È importante che la comunità si unisca per cercare giustizia e per prevenire che simili tragedie si ripetano.