Un’ironia in rima per l’attualità
Giacomo Vettori, avvocato anconetano, torna a pubblicare con “Le rime…mbranze”, una raccolta di versi ironici che osservano l’attualità, dalla politica all’intelligenza artificiale, con un pizzico di autoironia e di critica sociale. Vettori, per decenni un’importante figura del Foro di Ancona, ha deciso di dedicarsi alla sua passione per la scrittura, dopo aver lasciato le aule del Tribunale. La sua vena ironica si esprime in versi che spaziano su diversi temi, dalla politica all’avvento dell’intelligenza artificiale, dalla critica televisiva a riflessioni sul comportamento sociale.
Come scrive lo stesso Vettori, “Consentite che mi azzardi a coinvolgere Leopardi perché il titolo richiama la sua imperitura fama. Ed il seguito si esprime con il vezzo delle rime senza avere la pretesa di una acculturata impresa ma soltanto l’intenzione di scherzosa riflessione”.
Non mancano le frecciate al mondo della politica, con versi come “Nella furia della contestazione non prevale chi ha l’opinione giusta ma quello che ha la voce più robusta”. Vettori si addentra anche nel mondo dell’intelligenza artificiale, osservando con ironia la sua presenza pervasiva nella vita quotidiana: “Solo ieri ho saputo senza esserne avveduto che al mio fianco c’era un inviato speciale della intelligenza artificiale il quale ogni giorno si guarda intorno, prende nota di quanto mi riguarda e ne informa la Grande Sorella, quella piattaforma telematica che rastrella e sparpaglia l’accozzaglia dei dati belli e brutti…”.
La sua penna si rivolge anche alla televisione, con un’osservazione critica: “In tv l’audience di un evento è in aumento quanto più lo spettacolo è violento”. Vettori non si risparmia critiche sui comportamenti sociali, come la produzione di rifiuti: “Chi produce rifiuti e li sotterra qua e là in pratica fa la guerra a tutta la società che a sua volta sparge l’inquinamento senza adottare alcun accorgimento…”.
Non manca l’autoironia, con versi che riflettono sul passare del tempo: “Qualche volta l’età diventa vile facendo diventare il corpo ostile”. Vettori osserva anche i costumi sociali, con un tocco di ironia: “Il bon ton non consente neppure agli uomini dei piteri forti di uscire di casa con i calzini corti”.
La critica si rivolge anche alla sua città, Ancona, con un suggerimento all’amministrazione: “Qualcuno ha chiesto a mio avviso giustamente che il grosso cavallo rosso dalle mura del Lazzaretto venga finalmente rimosso perchè con la struttura della Mole proprio non c’entra niente”.
Le illustrazioni di Carlo Cecchi, artista visionario, arricchiscono la pubblicazione con 16 opere che accompagnano i versi di Vettori, rendendo la lettura ancora più piacevole.
Un’eredità letteraria
Il libro di Giacomo Vettori si inserisce in un filone di pubblicazioni che hanno visto l’autore cimentarsi con la scrittura, come “Opinioni e brioches” (2004), “Yuyin” (2005), “Un anno (e mezzo) fatto a pezzi” (2007) e “Anzi” (2010), in cui Vettori ha raccolto i suoi editoriali pubblicati sul Corriere Adriatico, fondato dal suo bisnonno oltre un secolo e mezzo fa. La sua passione per la scrittura e per l’ironia si manifesta in queste opere, che riflettono la sua visione del mondo e la sua capacità di osservare l’attualità con occhio critico e ironico.
Un’ironia che fa riflettere
L’ironia di Giacomo Vettori, pur essendo leggera e divertente, non manca di far riflettere. Le sue osservazioni sulla politica, sull’intelligenza artificiale, sui comportamenti sociali e sulla sua città, offrono spunti di riflessione su temi attuali, invitando il lettore a guardare il mondo con un occhio critico e ironico. Vettori dimostra che l’ironia può essere uno strumento potente per analizzare la realtà e per esprimere un punto di vista personale, senza perdere di vista la leggerezza e la capacità di divertire.