Un pioniere del talk show partecipativo
Phil Donahue, il conduttore televisivo che ha rivoluzionato il modello del talk show coinvolgendo il pubblico in sala di registrazione, è morto nella sua casa dell’Upper East Side di Manhattan dopo “una lunga malattia”. Al suo fianco l’attrice Marlo Thomas, con cui era sposato da 44 anni. Lo ha annunciato la famiglia.
Il Phil Donahue Show andava in onda durante il giorno con un’audience composta principalmente da casalinghe. Passeggiando tra le fila degli ascoltatori col microfono in mano, a metà anni Sessanta Donahue trasformò il suo salotto ‘daytime’ in un evento partecipativo, sollecitando dalla sala domande e commenti sui temi più disparati, dalla politica interna al sesso sicuro in un’orgia, dai diritti umani e le relazioni internazionali.
Vittima nel 1988 dei ratings in ribasso, il Phil Donahue Show debuttò nel 1967 su una tv privata di Dayton in Ohio rompendo fin dall’inizio con le regole dei salotti tv: senza monologo iniziale, nessun divano e niente banda, il compito di intrattenere i telespettatori era lasciato al conduttore, ai suoi ospiti e al pubblico, quest’ultimo fino ad allora abituato ad ascoltare e applaudire a comando, non a far parte dell’interazione.
Donahue aprì anche la possibilità di partecipare alle spettatrici a casa, facendo da apripista alla cosiddetta “democrazia elettronica”. Ai tempi d’oro ospitò candidati presidenziali e star di Hollywood, avvocati dei consumatori e le prime femministe, di cui lui fu un sostenitore della prima ora.
“Se Sigmund Freud avesse guardato Phil Donahue non si sarebbe mai chiesto cosa vogliono le donne”, aveva scritto di lui Norah Ephron nel romanzo anni Ottanta Heartburn – Affari di Cuore.
Nessun argomento era tabù, certamente non il sesso. Vincitore di 20 daytime Emmy, Donahue portò in tv una nascita in diretta e un aborto. Esaminò il sistema penale americano da dentro una prigione di massima sicurezza in Ohio e fu tra i primi a parlare in tv di Aids. Fu anche, nel 1986, il primo giornalista occidentale ad arrivare a Chernobyl dopo l’esplosione della centrale atomica.
“Se non ci fosse stato lui, non ci sarebbe stata Oprah Winfrey”, aveva detto nel 2002 la regina dei talk show rendendo omaggio al suo precursore. Il presidente Joe Biden nel maggio scorso lo aveva insignito della medaglia presidenziale della libertà.
Un format innovativo che ha cambiato la televisione
Donahue, con la sua capacità di coinvolgere il pubblico in modo diretto e autentico, ha aperto la strada a un nuovo tipo di talk show, caratterizzato da un’interazione genuina e un’apertura a temi di attualità e di interesse sociale. Il suo programma ha contribuito a rompere le barriere tra conduttore e pubblico, creando un ambiente di dialogo aperto e inclusivo. La sua eredità continua a ispirare i format televisivi di oggi, che si basano sempre più sull’interazione con il pubblico e sulla condivisione di esperienze e opinioni.
Un’eredità che continua a ispirare
La morte di Phil Donahue segna la fine di un’epoca nella televisione americana. Il suo programma ha rappresentato un punto di svolta nel modo in cui si affrontavano i temi di attualità in televisione, aprendo la strada a un nuovo tipo di comunicazione che ha dato voce al pubblico e ha contribuito a creare un dibattito pubblico più ricco e diversificato. La sua eredità continua a ispirare i format televisivi di oggi, che si basano sempre più sull’interazione con il pubblico e sulla condivisione di esperienze e opinioni.
Un’icona della televisione americana
La scomparsa di Phil Donahue rappresenta una perdita significativa per il mondo della televisione e per la cultura americana. Il suo programma ha contribuito a plasmare il panorama mediatico, aprendo la strada a un nuovo tipo di talk show che ha dato voce al pubblico e ha affrontato temi di grande rilevanza sociale. La sua eredità continua a ispirare i format televisivi di oggi, che si basano sempre più sull’interazione con il pubblico e sulla condivisione di esperienze e opinioni.