La condanna di Papa Francesco alla pena di morte
Papa Francesco ha espresso la sua ferma condanna alla pena di morte in una prefazione al libro “Un cristiano nel braccio della morte. Il mio impegno a fianco dei condannati” di Dale Recinella, un ex avvocato di Wall Street che dal 1998 accompagna spiritualmente i condannati a morte in Florida.
Il Pontefice definisce la pena di morte un “veleno” che alimenta la vendetta e si trasforma in un pericolo per le società civili. “Le esecuzioni capitali, lungi dal fare giustizia, alimentano un senso di vendetta che si trasforma in un veleno pericoloso per il corpo delle nostre società civili”, scrive Francesco.
Il Papa sottolinea l’importanza di permettere ai detenuti la possibilità di cambiare vita, piuttosto che investire risorse nella loro soppressione. “Gli Stati dovrebbero preoccuparsi di permettere ai detenuti la possibilità di cambiare realmente vita, piuttosto che investire denaro e risorse nel sopprimerli, come fossero esseri umani non più degni di vivere e di cui disfarsi”, afferma.
L’esperienza di Dale Recinella
Il libro di Recinella racconta la sua esperienza di cappellano laico nel braccio della morte, un compito che definisce “difficilissimo, rischioso e arduo da praticare”. Recinella ha accompagnato spiritualmente i condannati a morte in alcuni penitenziari in Florida dal 1998, insieme alla moglie Susan.
Papa Francesco descrive l’esperienza di Recinella come “un grande dono per la Chiesa e per la società degli Stati Uniti”, sottolineando la sua dedizione alla misericordia e alla compassione.
L’appello per l’abolizione della pena di morte
Il Papa invita tutti i credenti a impegnarsi per l’abolizione della pena di morte, una pratica che definisce “inammissibile” perché “attenta all’inviolabilità e dignità della persona”.
Francesco cita anche il pensiero di Fëdor Dostoevskij, che nel suo romanzo “L’idiota” descrive la pena di morte come “una violazione dell’anima umana”, sostenendo che “non dovrebbe esserci” in quanto viola il principio fondamentale di “non uccidere”.
La testimonianza di Recinella come esempio di misericordia
Papa Francesco conclude la sua prefazione esprimendo la sua gratitudine a Recinella per la sua testimonianza di misericordia e di compassione nel braccio della morte. “A Dale Recinella vorrei, quindi, dire un grazie sincero e commosso: perché la sua azione di cappellano nel braccio della morte è una tenace e appassionata adesione alla realtà più intima del Vangelo di Gesù”, scrive.
Un appello alla riflessione
Le parole di Papa Francesco offrono un importante spunto di riflessione sulla pena di morte. La sua critica non si limita a un semplice rifiuto della pratica, ma si basa su un’analisi profonda delle sue conseguenze sociali e morali. L’invito a promuovere la riabilitazione dei detenuti, invece che la loro soppressione, rappresenta un approccio più umano e compassionevole alla giustizia penale.