Primi risultati del decreto carceri in vista
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha assicurato che i primi risultati del decreto carceri si vedranno “entro due o tre mesi”. L’obiettivo è quello di diminuire la popolazione carceraria, con un’attenzione particolare ai detenuti tossicodipendenti che potrebbero scontare la pena presso le comunità. “Stiamo lavorando per diminuire la popolazione carceraria: far scontare la pena ai detenuti tossicodipendenti presso le comunità”, ha spiegato Nordio. Il ministro ha anche annunciato l’intenzione di illustrare ulteriori progetti al capo dello Stato, anche se la data dell’incontro non è ancora stata fissata.
Il nodo del sovraffollamento
Nonostante le misure previste dal decreto, il problema del sovraffollamento carcerario resta un nodo cruciale. Il governo sta valutando altre misure per risolvere la situazione, tra cui la concessione di misure alternative al carcere per i detenuti condannati per reati non ostativi che devono scontare pene residue entro un anno. Questa misura, secondo i calcoli, porterebbe ad un abbassamento di svariate migliaia di posti negli istituti. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha sottolineato l’impegno del governo per la rieducazione dei detenuti, con lo stanziamento di “somme mai viste” nel trattamento dei detenuti e la saturazione delle piante organiche degli educatori. Il governo ha anche sbloccato 255 milioni di euro per l’edilizia penitenziaria, con l’obiettivo di recuperare 7mila dei 10mila posti mancanti.
Il dibattito sul sistema di detrazione di pena
Il dibattito sul tema dei tempi di detenzione ed eventuali sconti è aperto anche all’interno della maggioranza, con diversi distinguo. Il sottosegretario Delmastro ha ribadito che il governo non è favorevole a misure che “vanificano e frustrano non solo e non tanto le esigenze di sicurezza, quanto e soprattutto la funzione rieducativa della pena”. In Parlamento, il deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, ha proposto una modifica del sistema di detrazione di pena per la liberazione anticipata dei detenuti, una proposta appoggiata da Forza Italia ma non da tutti gli alleati.
Misure contro i suicidi in carcere
Il ministero della Giustizia sta lavorando ad uno studio specifico contro i suicidi negli istituti, alla luce dei numeri allarmanti del 2024. Le persone detenute che si sono tolte la vita in carcere dall’inizio dell’anno sono 63, secondo i numeri del Garante (per i sindacati le cifre sono più alte). Il ministero sta stilando un rapporto scientifico con un piano di prevenzione, che indicherà come intervenire sui fattori di rischio. Dall’opposizione, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha definito il decreto carcere “fuffa”.
Il ruolo dei ‘matricolisti’
Un altro nodo da sciogliere è quello burocratico. Tra le proposte dei Garanti c’è quella di utilizzare gli impiegati che lavorano agli uffici matricole delle carceri (‘matricolisti’) per eseguire i conteggi delle pene residue, agevolando il lavoro degli uffici giudiziari.
La complessità del sistema carcerario italiano
Il sistema carcerario italiano è un sistema complesso, con una serie di sfide da affrontare. Il sovraffollamento, i suicidi e la rieducazione dei detenuti sono solo alcuni dei problemi che il governo deve affrontare. Il decreto carceri rappresenta un passo avanti, ma è necessario un impegno costante e un’analisi attenta per garantire la sicurezza e la dignità dei detenuti.