Il mago della pubblicità che ha rilanciato New York
New York piange la scomparsa di Charlie Moss, il mago della pubblicità che ha contribuito a trasformare la Grande Mela da una città derisa come “mela marcia” a una metropoli scintillante, magnete per turisti da tutto il mondo. Moss, il cui vero nome era Charles Moskowitz, è morto per un infarto nella sua casa di Wainscott a Long Island all’età di 85 anni.
Erano anni difficili per New York, con gli abitanti in fuga verso sobborghi più vivibili e i senzatetto ad ogni angolo delle strade invase dalla spazzatura e rese pericolose da criminalità e tensioni razziali. La campagna “I love NY” debuttò nel 1977, con New York nel bel mezzo di una devastante crisi finanziaria.
Cinque anni dopo, uno dei “padri” dello slogan, il vice assessore al commercio William Doyle, attribuì a quel logo l’indotto turistico della città di oltre tre miliardi di dollari: “Un enorme successo che ci ha fatto dimenticare cosa significa non essere amati”.
L’iconico cuoricino rosso e il successo di una campagna rivoluzionaria
Al centro dello slogan, riprodotto all’infinito su magliette, tazze, berretti e altri gadget per turisti, era l’iconico cuoricino rosso al posto della parola ‘love’ che il geniale grafico Milton Glaser (aveva studiato a Bologna, all’Accademia di belle Arti) aveva disegnato a matita sul retro di una busta durante una corsa in taxi.
Il cast del musical Chorus Line portò lo spot in tv e Moss vinse un premio Tony. Doyle e il suo capo John Dyson avevano affidato la campagna alla pionieristica agenzia di Mary Wells Lawrence (incidentalmente la prima diretta da una donna nel mondo tutto maschile dei Mad Men di Madison Avenue). La Wells è morta anche lei lo scorso maggio a Londra: aveva 95 anni. E come lei, a marzo, il collaboratore Howie Cohen, l’autore di testi di altre iconiche pubblicità come “Try it, you’ll like it” e “I can’t believe I ate that whole thing” per le pillole digestive Alka-Seltzer.
La genialità di Moss e il suo impatto sulla pubblicità
Moss, “era nato per essere creativo”, l’aveva ricordato Cohen. Ventriloquo, scrittore e attore in Law and Order e altre serie tv dopo esser andato in pensione da Madison Avenue, Moss aveva avuto al suo attivo altre importanti campagne pubblicitarie: “Flick your Bic” per gli accendini Bic e “The original mouth whack” per le mentine Tic Tac.
Tutto condensato nell’arco di 30 secondi. “Creammo un linguaggio naturale per la televisione dando all’uomo della strada le munizioni per diventare un comico”, aveva spiegato al New York Times il guru di Madison Avenue ancora all’inizio degli anni Settanta: “Questa è la ragione psicologica del successo. I personaggi degli spot sono individui vulnerabili, in cui la persona media riesce a identificarsi e può usare gli slogan ed esser sicuro di riuscire a far ridere.”
“In questo modo facemmo dell’uomo medio una specie di eroe in tono minore”.
Un’eredità indelebile
La scomparsa di Charlie Moss segna la fine di un’era per la pubblicità. La sua capacità di creare campagne memorabili e di grande impatto ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama pubblicitario. Il suo lavoro per la città di New York, in particolare, ha contribuito a rilanciare l’immagine della Grande Mela e a renderla una delle destinazioni turistiche più ambite al mondo. La sua eredità continuerà a ispirare le future generazioni di pubblicitari e a ricordare l’importanza di creare campagne che siano non solo efficaci, ma anche emotivamente coinvolgenti.