Vannacci ribadisce la sua posizione
Roberto Vannacci, eurodeputato leghista, ha colto l’occasione degli auguri di Ferragosto per tornare sulle parole che ultimamente lo vedono al centro delle polemiche politiche. In un video pubblicato sui social, Vannacci ha ribadito la sua posizione, affermando che la sua frase sui tratti somatici degli italiani è stata interpretata in modo errato e che non ha mai avuto l’intenzione di offendere nessuno.
“Di che cosa ho parlato di così strano nelle ultime ore? Sempre di tratti somatici” ha detto Vannacci nel video. “Ho ribadito quello che avevo scritto nel libro: ovvero che una persona, per non fare i soliti nomi perchè è una cosa generalizzata, che ha i tratti somatici tipici del Centrafrica non rappresenta la stragrande maggioranza degli italiani, che invece sono di pelle bianca e hanno i tratti somatici tipicamente caucasici”.
Le quattro considerazioni di Vannacci
Vannacci ha poi elencato quattro considerazioni principali per “mettere un punto finale” sulla vicenda:
- “Quello che ho detto è vero?” – “Sì, è vero. Basta guardare la statistica della popolazione italiana e basta chiederlo agli italiani. Gli italiani sono bianchi. C’è qualche italiano di seconda generazione cioè di cittadinanza italiana che ha la pelle nera ma le cui origini sono dichiaratamente africane. Quindi quello che ho detto è vero. Punto A”.
- “Quello che ho detto è strano?” – “No, non è strano. Tutti lo sanno. Chiedetelo in giro se una persona nera rappresenta la maggior parte degli italiani. Vi diranno di no. L’italiano medio queste cose le sa, le riconosce. La realtà è quella che è di fronte a noi e non può essere negata. Quindi non è anche strano, e il secondo punto lo abbiamo chiuso”.
- “E’ reato? E’ un’offesa oppure un’istigazione all’odio dire quello che ho detto?” – “No, non lo è. Nella maniera più assoluta. E non solo lo dico io e lo dice la maggior parte degli italiani, ma si sono pronunciati anche dei giudici al riguardo. E quindi anche su questo argomento possiamo mettere un punto finale”.
- “Interessa a qualcuno?” – “A me interessa poco. L’ho scritto una volta nel libro nell’ambito di una considerazione molto più ampia e per me la cosa era finita là. E invece interessa proprio a tutti quei detrattori che dicono che questa considerazione non è interessante” e che “guarda caso sono proprio tutti i giornalisti, le testate, i sinistrorsi”, “che ogni volta riportano in ballo questa frase” per “attirare l’attenzione. Sono loro che si sono fissati, non io. Io l’ho scritta una volta e per me basta” conclude Vannacci riassumendo che, dunque, la frase incriminata “è vera, non è strana, non costituisce reato, non offende e non istiga all’odio”.
Le reazioni alle parole di Vannacci
Le parole di Vannacci hanno suscitato diverse reazioni. Alcuni hanno espresso solidarietà al politico, sostenendo che la sua frase è stata interpretata in modo errato. Altri, invece, hanno criticato le sue parole, accusandolo di razzismo e di intolleranza.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla questione dell’immigrazione e dell’integrazione in Italia. La società italiana è sempre più multiculturale e diversificata, e la questione dell’identità nazionale è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico.
Un dibattito delicato
Le parole di Vannacci hanno riacceso un dibattito delicato e complesso sulla questione dell’identità nazionale e dell’integrazione in Italia. È importante affrontare questi temi con sensibilità e rispetto, evitando generalizzazioni e stereotipi. La società italiana è sempre più multiculturale e diversificata, e il rispetto per la diversità è fondamentale per la costruzione di una società inclusiva e coesa.