Il Cne attacca l’Onu per il rapporto sulle presidenziali
Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) del Venezuela ha sferrato un attacco diretto al rapporto del gruppo di esperti delle Nazioni Unite sul voto presidenziale del 28 luglio, definendolo “propaganda” piena di “bugie e contraddizioni”. Il Cne ha accusato l’Onu di essere mosso da una “intenzione politica perversa” nel diffondere il rapporto, definendolo “costruito con argomenti fallaci e distorti”.
La massima autorità elettorale venezuelana, che ha dichiarato vincitore il presidente Nicolás Maduro due settimane e mezzo fa, non ha ancora pubblicato nessun verbale delle elezioni, come richiesto dall’opposizione e da gran parte della comunità internazionale.
Il Cne ha accusato il rapporto Onu di volere “delegittimare il processo elettorale impeccabile e trasparente che si è tenuto il 28 luglio”.
Il rapporto Onu e la mancata trasparenza
Gli esperti delle Nazioni Unite si erano recati in Venezuela su invito del Cne per seguire le elezioni e produrre un documento che doveva rimanere interno. Tuttavia, dopo le tante critiche sul risultato del voto, l’Onu ha deciso di renderlo pubblico martedì.
Secondo questo rapporto preliminare, le “misure elementari di trasparenza e integrità” necessarie per elezioni “credibili” non sono state rispettate.
L’annuncio della rielezione di Maduro per un terzo mandato ha provocato in Venezuela manifestazioni spontanee di protesta con un bilancio ufficiale sinora di 25 morti, 192 feriti e 2.400 arresti.
Un’analisi del contesto
La forte reazione del Cne al rapporto Onu evidenzia la crescente tensione politica in Venezuela. La mancanza di trasparenza nel processo elettorale e la conseguente diffusione di dubbi sull’esito del voto hanno alimentato le proteste e la critica internazionale. L’atteggiamento del Cne, che si difende accusando l’Onu di “propaganda”, rischia di alimentare ulteriormente le tensioni e complicare la già delicata situazione politica del paese.