La povertà energetica: un problema di genere
La povertà energetica, ovvero la difficoltà nel pagare le bollette e nel riscaldare adeguatamente la propria abitazione, è un problema che colpisce in modo sproporzionato le donne. Secondo uno studio della Camera dei Deputati, le donne sole e le mamme single sono più a rischio di trovarsi in arretrato con i pagamenti delle bollette e di non riuscire a riscaldare la propria casa.
Lo studio analizza i dati europei e italiani, evidenziando come le donne abbiano maggiori probabilità di trovarsi in difficoltà rispetto agli uomini. In particolare, le coppie con figli hanno una probabilità maggiore di essere in arretrato con le bollette rispetto alle coppie senza figli (30% contro 23%), e le donne single hanno una probabilità maggiore rispetto agli uomini single (31% contro 26%). La situazione è ancora più critica per le madri single, che raggiungono il 44% di probabilità di essere in arretrato.
I dati Istat confermano la disparità
I dati Istat confermano la disparità di genere nella povertà energetica. L’11,2% delle famiglie in cui le donne sono le principali percettrici di reddito ha difficoltà a riscaldare adeguatamente la propria abitazione, rispetto al 9,2% dei nuclei in cui l’uomo è il principale percettore. Anche per quanto riguarda il pagamento delle utenze, le famiglie in cui la donna è la principale percettrice di reddito sono più esposte al rischio di essere in arretrato (5,2% contro 4,5%).
Le cause della disparità
Le cause di questa disparità di genere sono molteplici. Le donne sono spesso più esposte alla precarietà lavorativa, con lavori meno retribuiti e meno continuativi. Questo si traduce in una minore disponibilità economica per far fronte alle spese energetiche. Inoltre, le donne sono spesso le principali responsabili della cura dei figli e della casa, il che limita la loro possibilità di lavorare e di guadagnare un reddito adeguato.
Le conseguenze della povertà energetica
La povertà energetica ha conseguenze negative sulla salute e sul benessere delle persone. Le case fredde possono causare problemi respiratori, soprattutto nei bambini e negli anziani. Inoltre, la mancanza di energia elettrica può limitare l’accesso a servizi essenziali come l’illuminazione, il riscaldamento e la comunicazione.
Cosa fare per contrastare la povertà energetica
È necessario adottare misure concrete per contrastare la povertà energetica e per garantire l’accesso all’energia a tutti, indipendentemente dal genere. Tra le misure possibili:
- Promuovere l’occupazione femminile e migliorare le condizioni lavorative delle donne.
- Sostenere le famiglie con figli e le famiglie monoparentali.
- Aumentare la consapevolezza sulla povertà energetica e sulle sue conseguenze.
- Promuovere l’efficienza energetica e le fonti di energia rinnovabile.
- Facilitare l’accesso a sistemi di pagamento flessibili e a misure di sostegno per le famiglie in difficoltà.
La necessità di un’azione urgente
La povertà energetica è un problema complesso che richiede un’azione urgente e coordinata. È necessario un impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle aziende, per garantire l’accesso all’energia a tutti e per creare una società più equa e sostenibile.
La sfida della sostenibilità sociale
La povertà energetica è un problema che va ben oltre la mera questione economica. È un problema sociale che colpisce le fasce più fragili della popolazione, e che rischia di ampliare il divario tra ricchi e poveri. È fondamentale che le politiche pubbliche tengano conto di questa dimensione sociale, e che si impegnino a garantire l’accesso all’energia a tutti, indipendentemente dal reddito o dal genere. La sostenibilità energetica non può prescindere dalla sostenibilità sociale.