Operazione Arancia: un’indagine internazionale contro il riciclaggio di denaro
L’operazione Arancia, condotta dalla polizia e dalla Procura federale brasiliana con il supporto internazionale della Procura e della Guardia di Finanza di Palermo, ha portato alla luce un complesso schema di riciclaggio di denaro sporco da parte della mafia italiana in Brasile. Le indagini, iniziate nel 2022, si sono concentrate su un’organizzazione criminale sospettata di riciclare denaro proveniente da attività criminali internazionali nel Rio Grande do Norte, dove si stima che i mafiosi operino da quasi un decennio. L’obiettivo dell’organizzazione era quello di investire i fondi illeciti in Brasile, acquistando proprietà e infiltrandosi nei mercati immobiliari e finanziari del Paese.
Il ruolo delle arance e delle società di comodo
Secondo le indagini, la mafia italiana ha utilizzato un sistema astuto per riciclare i fondi illeciti. Le arance, in particolare, hanno svolto un ruolo chiave nel processo. La loro coltivazione, trasporto e vendita sono state utilizzate come copertura per il movimento e l’occultamento di fondi illeciti. L’organizzazione ha anche fatto affidamento su società di comodo per nascondere le proprie attività e rendere più difficile il tracciamento dei flussi finanziari.
Un investimento stimato in oltre 500 milioni di euro
Gli inquirenti stimano che lo schema di riciclaggio abbia investito almeno 300 milioni di real (circa 55 milioni di euro) in Brasile. Tuttavia, le autorità italiane ritengono che il valore complessivo degli asset investiti potrebbe superare i 500 milioni di euro. I fondi sono stati utilizzati per l’acquisto di proprietà, con l’obiettivo di infiltrarsi nei mercati immobiliari e finanziari brasiliani.
Arresti e sequestri in Brasile e Italia
L’operazione Arancia ha portato all’esecuzione di un mandato di arresto per un mafioso e di cinque mandati di perquisizione e sequestro in tre Stati brasiliani: Rio Grande do Norte, Rio Grande do Sul e Piauí. Contemporaneamente, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha coordinato 21 perquisizioni in varie regioni d’Italia e in Svizzera. Sono stati mobilitati oltre 100 agenti finanziari italiani, alcuni dei quali si trovano in Brasile per assistere l’esecuzione dei mandati a Natal. I reati contestati sono associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante del sostegno a note famiglie mafiose.
Il sequestro di beni e il ruolo della collaborazione internazionale
Nell’ambito delle misure volte a smantellare lo schema e a recuperare i beni finanziari, il Tribunale federale brasiliano ha autorizzato il sequestro di beni immobili e il blocco dei conti bancari associati agli indagati e alle società di comodo coinvolte. Queste azioni mirano a garantire la riparazione dei danni causati dalle attività illecite e a prevenire la continuazione delle operazioni criminali. La collaborazione internazionale ha svolto un ruolo fondamentale in questa operazione. La creazione di una Squadra investigativa comune (SIC) nel 2022, che coinvolge la Polizia federale, la Procura federale e le autorità giudiziarie e di polizia italiane, con il supporto di Eurojust, ha facilitato lo scambio di informazioni e la formazione di squadre investigative comuni.
L’importanza della collaborazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata
L’operazione Arancia dimostra l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata. La mafia italiana è un fenomeno globale e la sua influenza si estende ben oltre i confini nazionali. La condivisione di informazioni e la collaborazione tra le autorità di diversi Paesi sono essenziali per smantellare le organizzazioni criminali e per contrastare il riciclaggio di denaro sporco.