L’incertezza sui future di Wall Street frena le Borse europee
Le Borse europee hanno chiuso la giornata in negativo, con Piazza Affari che ha registrato un calo dello 0,3%. L’indice Ftse Mib ha terminato la seduta in territorio negativo, in linea con le altre piazze europee. Parigi ha chiuso con una variazione simile, mentre Londra e Francoforte hanno perso lo 0,2%. Madrid è riuscita a rimanere sulla parità.
La cautela degli operatori è stata alimentata dall’incertezza sui future di Wall Street, che hanno mostrato un andamento incerto. In un periodo di bassa liquidità tipico dell’estate, gli operatori si sono mostrati prudenti in attesa di importanti indicatori macroeconomici.
In particolare, l’attenzione è rivolta al dato sull’inflazione statunitense che verrà pubblicato domani. Questo dato sarà cruciale per capire se la Federal Reserve deciderà di accelerare il programma di riduzione dei tassi di interesse.
L’andamento dei titoli di Stato
La tensione sul settore dei titoli di Stato è diminuita, con il rendimento del Btp a 10 anni in calo al 3,61%. Lo spread con la Germania si è attestato a 140 punti base.
L’andamento delle principali azioni a Milano
A Milano, Saipem, Fineco, Stellantis e Interpump hanno registrato un calo dell’1,6%. Bper ha perso l’1,5%. Tim è scesa dell’1% dopo una partenza positiva in seguito alla cessione della quota residua del 10% in Daphne 3, che detiene il 29,9% di Inwit. Enel ed Hera hanno chiuso in rialzo di circa l’1%.
Il prezzo del petrolio
Il prezzo del petrolio si è mantenuto leggermente sotto gli 80 dollari al barile.
L’impatto dell’inflazione sulle decisioni della Federal Reserve
Il dato sull’inflazione statunitense di domani è un evento cruciale per i mercati finanziari. Se l’inflazione dovesse risultare più alta del previsto, la Federal Reserve potrebbe essere indotta a mantenere i tassi di interesse a livelli elevati per un periodo più lungo. Questo potrebbe avere un impatto negativo sulle Borse, in quanto le aziende potrebbero dover affrontare costi di finanziamento più elevati. Al contrario, se l’inflazione dovesse risultare in calo, la Federal Reserve potrebbe iniziare a ridurre i tassi di interesse, il che potrebbe dare un impulso ai mercati azionari.