La tragedia del giovane alpinista sul Monte Bianco
Loic Hallouin, un ventenne di Tolosa, ha perso la vita durante la scalata del pilone centrale del Freney sul Monte Bianco. Il giovane alpinista, insieme a due amici, aveva trascorso la notte al bivacco Eccles a 3.860 metri di quota, prima di tentare l’ascesa. L’incidente è avvenuto a quota 4.000 metri, intorno alle 5 del mattino. Hallouin, che procedeva per primo, è scivolato su una pietra che ha ceduto, precipitando per oltre 400 metri. Il suo corpo è stato recuperato sul versante del ghiacciaio del Freney, nella crepacciata terminale. Il Soccorso alpino valdostano, con il supporto della Guardia di Finanza di Entrèves, è intervenuto sul posto con un elicottero per recuperare la salma e svolgere gli accertamenti del caso. La salma è stata trasportata alla camera mortuaria del cimitero di Courmayeur per le operazioni medico-legali e il riconoscimento ufficiale.
Il pilone centrale del Freney è un pilastro di granito noto per la sua difficoltà e per la drammatica ascesa del luglio 1961, in cui una tempesta causò la morte di quattro membri di una spedizione italofrancese guidata da Walter Bonatti. Hallouin, aspirante ingegnere, era un alpinista esperto e appassionato, che si era preparato a lungo per questa scalata. La sua morte ha suscitato grande commozione nel mondo dell’alpinismo e tra i suoi amici e familiari.
La scomparsa del professore in Val d’Aosta
Roberto Sebastiano Greco, un professore a contratto di Teorie e tecniche della comunicazione pubblicitaria e della promozione d’immagine presso l’Università Statale di Milano, è stato trovato senza vita in una scarpata nella valle di Gressoney, in Val d’Aosta. Greco, che aveva una lunga esperienza in agenzie di pubblicità internazionali, era uscito di casa da solo per un’escursione da Gaby al colle della Vecchia, un valico a 2.185 metri di quota. I familiari, non vedendolo rientrare e non riuscendo a contattarlo, hanno dato l’allarme nel pomeriggio. Il suo cellulare è stato agganciato nella zona delle cascate di Niel, ma poi non è più stato rintracciabile.
Le ricerche sono state condotte dal Soccorso alpino valdostano, dai vigili del fuoco e dai carabinieri, con l’ausilio di elicotteri e unità cinofile. Il corpo del professore è stato ritrovato in una scarpata, a pochi metri dal sentiero numero sette, non lungo l’itinerario che Greco aveva inizialmente dichiarato di voler seguire. La sua auto è stata trovata parcheggiata vicino al campo sportivo di Gaby.
La morte del professore, avvenuta in circostanze ancora da chiarire, ha lasciato un vuoto nella sua famiglia, tra i suoi colleghi e tra gli studenti che lo conoscevano e apprezzavano per la sua competenza e la sua passione per la comunicazione.
La tragedia della donna sull’Appennino Reggiano
Una donna di 31 anni ha perso la vita precipitando in un dirupo mentre percorreva il sentiero Cai 675 in località Ghiaccioni, sull’Appennino Reggiano. L’incidente è avvenuto non lontano dal rifugio Rio Pascolo, nel comune di Ventasso. La donna era in compagnia del suo compagno, che ha dato l’allarme dopo la caduta. Purtroppo, per la donna non c’è stato nulla da fare. La salma è stata recuperata e portata a valle.
Le circostanze della tragedia sono ancora in fase di accertamento. Le autorità competenti stanno indagando per determinare le cause dell’incidente e per fornire alle famiglie delle vittime tutte le informazioni necessarie.
Riflessioni sulla sicurezza in montagna
Le tre tragedie in montagna ci ricordano l’importanza della sicurezza e della prudenza durante le escursioni e le scalate. È fondamentale valutare attentamente il proprio livello di esperienza e di preparazione, scegliere itinerari adatti alle proprie capacità e attrezzarsi in modo adeguato. La montagna è un ambiente affascinante e suggestivo, ma anche pericoloso. È importante rispettarne i ritmi e le regole, e non sottovalutare mai i rischi che si corrono.