Ritrovato il corpo della sesta vittima
Nel pomeriggio di oggi, è stato individuato il corpo della sesta e ultima vittima della tragedia avvenuta il 9 marzo scorso sulle Alpi svizzere, a 600 metri in linea d’aria dal confine con l’Italia. Si tratta della donna ventottenne di Friburgo che aveva chiamato i soccorsi, come confermato dalla polizia del Canton Vallese.
Il ritrovamento è avvenuto sul colle della Tete Blanche, a circa 3.500 metri di quota, dove sei scialpinisti svizzeri, membri della stessa famiglia, erano stati sorpresi da una bufera di neve che non aveva lasciato loro scampo.
I soccorritori sono stati indirizzati da un indumento che la fusione della neve ha fatto riemergere. Durante un volo in elicottero, effettuato nel quadro delle indagini svolte in collaborazione con l’Ocvs (organizzazione di soccorso) e Air-Glaciers (compagnia aerea), un equipaggio ha notato la presenza di indumenti in superficie. Specialisti del Gruppo montagna della polizia cantonale del Vallese sono stati immediatamente inviati sul posto e hanno potuto estrarre il corpo dal manto nevoso e procedere alla sua identificazione.
La tragedia del 9 marzo
Il 9 marzo, dopo l’allarme, la tormenta aveva rallentato le ricerche per oltre 24 ore. Gli scialpinisti, stremati, pian piano perdevano i sensi e venivano uccisi dal gelo. I cinque – di 21, 27, 30, 44 e 58 anni – fino all’ultimo avevano cercato di scavare un riparo nella coltre bianca, ma non era servito.
“Sono morti congelati in quota, disorientati”, aveva raccontato Anjan Truffer, capo del soccorso della compagnia aerea Air Zermatt. Il gruppo stava affrontando l’itinerario che da Zermatt, ai piedi del Cervino svizzero, porta alla località di Arolla.
Un tragico epilogo
La tragedia sulle Alpi svizzere ci ricorda ancora una volta la potenza della natura e la fragilità umana. La bufera di neve ha colto impreparati i sei scialpinisti, che non hanno avuto scampo. La ricerca del corpo della sesta vittima, durata oltre un mese, si è conclusa con un epilogo triste, ma che finalmente porta un po’ di pace alle famiglie delle vittime.