La protesta del sindaco Peracchini
Il sindaco della Spezia e presidente della provincia, Pierluigi Peracchini, ha annunciato in un video sui social la decisione di fare ricorso contro la scelta del Comune di Riomaggiore di far pagare l’accesso alla Via dell’Amore anche ai residenti della provincia. Peracchini ha definito la decisione del Comune “furbesca” e ha denunciato la mancata considerazione dei disagi che la città della Spezia si trova ad affrontare per gestire il flusso turistico verso le Cinque Terre.
“Il Comune di Riomaggiore vuole far pagare 10 euro anche per gli spezzini, dopo tutti i soldi stanziati dalla Regione Liguria e dal Governo, tutti i disagi che dobbiamo affrontare per gestire gli otto milioni di persone che passano dalla stazione e dalla città della Spezia per recarsi alle Cinque Terre”, ha dichiarato Peracchini. “Abbiamo avuto l’amara sorpresa di veder concedere la gratuità della Via dell’Amore agli spezzini solo dopo le 17, in modo furbesco per cercare di portare via dal centro città gli spezzini per andare a vedere la Via dell’Amore e fermarsi a cena o all’aperitivo lì. Non è il modo corretto di rapportarsi con la comunità spezzina.”
Il ricorso legale
La provincia della Spezia ha già avviato la procedura per il ricorso legale. “Stiamo acquisendo gli atti che hanno portato alla decisione del Comune di Riomaggiore”, ha spiegato Peracchini. “Faremo ricorso nelle sedi opportune in base a quanto i nostri avvocati rileveranno, cercheremo di capire come è possibile chiudere agli spezzini una strada dopo mille anni che è stata aperta, gli avvocati si divertiranno, invito il Comune di Riomaggiore a rivedere una decisione sbagliata e a modificarla.”
Un conflitto tra due enti locali
La vicenda evidenzia un conflitto tra due enti locali, la provincia della Spezia e il Comune di Riomaggiore, sull’utilizzo di un bene pubblico di grande valore turistico e storico come la Via dell’Amore. La decisione del Comune di Riomaggiore di far pagare l’accesso anche ai residenti della provincia, pur essendo comprensibile dal punto di vista della gestione del flusso turistico, potrebbe generare un clima di tensione tra le due comunità e danneggiare l’immagine complessiva del territorio. Sarebbe auspicabile una soluzione che tenga conto degli interessi di entrambi gli enti e che garantisca un accesso equo e sostenibile alla Via dell’Amore per tutti.