Minaccia reale da Teheran e Beirut
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che le minacce provenienti da Teheran e Beirut sono reali e potrebbero concretizzarsi. Durante una riunione della Commissione per gli affari esteri e la difesa della Knesset, Gallant ha sottolineato l’importanza di mantenere la prontezza e la vigilanza, senza cedere alla paura o al panico. “Siamo in un momento di vigilanza e prontezza, le minacce provenienti da Teheran e Beirut potrebbero concretizzarsi ed è importante spiegare a tutti che prontezza, preparazione e vigilanza non sono sinonimi di paura e panico”, ha affermato Gallant.
Rafforzamento delle difese e opzioni offensive
Gallant ha rivelato che negli ultimi giorni Israele si è concentrato sul rafforzamento delle sue difese e sulla creazione di opzioni offensive in risposta alle minacce. “Negli ultimi giorni, abbiamo dedicato il nostro tempo al rafforzamento delle difese e alla creazione di opzioni offensive in risposta, e anche come iniziativa se necessario, ovunque e in qualsiasi regione, per proteggere Israele”, ha spiegato.
Possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi
Gallant ha anche espresso il suo sostegno a un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi, anche se questo potrebbe avvenire in più fasi. “È nostro dovere, in quanto coloro che sono chiamati a decidere, impegnarci per raggiungere il risultato operativo e creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi. La creazione delle condizioni avviene tramite pressione militare e può portare a un accordo per liberare gli ostaggi, anche se ciò avverrà in più di un round”, ha affermato.
Il contesto geopolitico
Le dichiarazioni di Gallant riflettono un contesto geopolitico complesso e teso in Medio Oriente. Le tensioni tra Israele e Iran sono in aumento da anni, con l’Iran che sostiene gruppi armati in Libano e in altri paesi della regione. La situazione in Gaza è anch’essa instabile, con Hamas che continua a lanciare razzi verso Israele. In questo contesto, le parole di Gallant sottolineano la necessità di mantenere la vigilanza e la prontezza, ma anche di cercare soluzioni diplomatiche.