L’Antitrust ribadisce la necessità di rispettare la normativa europea
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) è tornata a sollecitare gli enti concedenti ad avviare rapidamente le procedure di gara per le concessioni balneari, con l’obiettivo di assegnare i nuovi bandi entro la fine del 2023. Questa segnalazione, inviata all’Anci e alla Conferenza Stato-Regioni, arriva a tre giorni dal primo sciopero degli ombrelloni e rappresenta un richiamo più preciso e forte rispetto ai precedenti interventi dell’Antitrust.
L’Autorità ribadisce la necessità di rispettare la normativa europea, evidenziando che la direttiva Bolkestein deve prevalere sulla legge italiana, e critica le motivazioni dei rinnovi automatici, che spesso non rispettano le eccezioni previste dalla legge. L’Antitrust sottolinea che la legge italiana circoscrive la possibilità di prorogare le concessioni a casi eccezionali, connessi a specifiche circostanze che impediscono la conclusione della procedura selettiva. Tuttavia, l’Autorità ha constatato che in nessuno dei casi esaminati le amministrazioni concedenti avevano avviato una procedura selettiva per l’assegnazione delle concessioni.
L’Antitrust si basa anche sulle conclusioni del Consiglio di Stato, che ha riconosciuto la scarsità della risorsa demaniale, ovvero le spiagge libere, in alcuni casi addirittura inesistente per i nuovi potenziali entranti nel mercato.
Questa segnalazione si inserisce in un contesto di tensioni tra il governo, che sta cercando una soluzione di compromesso tra la normativa europea e le esigenze delle associazioni dei balneari, e l’Antitrust, che ribadisce la necessità di rispettare la normativa europea.
Le reazioni delle associazioni dei balneari
Le associazioni dei balneari hanno espresso diverse opinioni riguardo alla segnalazione dell’Antitrust. Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari, ha sottolineato che l’Autorità fa riferimento a una proroga automatica generalizzata, che è chiaramente improponibile, e che il governo sta andando verso un tipo di proroghe differenziate. Marco Maurelli, presidente di Federbalneari, ha invece criticato l’Agcm per l’adozione di “due pesi e due misure”, sostenendo che non si dovrebbero fermare i processi, ma che si dovrebbe rispettare il legislatore e dialogare con la Commissione Ue per ottenere una riforma.
Negli ultimi giorni è comparsa sulla stampa l’ipotesi di una proroga differenziata, con concessioni prorogate fino al 31 dicembre 2027 nelle Regioni in cui le spiagge libere risultino inferiori al 25%, e fino al 31 dicembre 2029 nelle Regioni in cui la quota sia superiore al 25%.
Un passo avanti verso la concorrenza, ma con possibili implicazioni sociali
La segnalazione dell’Antitrust rappresenta un passo avanti verso la liberalizzazione del mercato delle concessioni balneari, in linea con la normativa europea. Tuttavia, è importante considerare le possibili implicazioni sociali di questa decisione. La scarsità di spiagge libere e la possibile chiusura di attività storiche potrebbero avere un impatto negativo sull’occupazione e sull’economia locale. È necessario trovare un equilibrio tra la necessità di rispettare la normativa europea e la tutela delle attività e dei lavoratori del settore.