La protesta degli ombrelloni: un bagno chiuso, l’altro aperto
Un singolare colpo d’occhio ha caratterizzato la spiaggia di Viareggio stamani: il bagno Eden ha aderito allo sciopero dei concessionari balneari, tenendo chiusi gli ombrelloni, mentre il bagno Perla del Tirreno, situato a fianco, è rimasto aperto. Questa diversa posizione ha offerto un’immagine simbolica della dialettica in corso fra i concessionari, in attesa della decisione del Governo sull’assegnazione delle spiagge, che potrebbero andare all’asta.
Fabrizio Marrocco, titolare del bagno Eden, ha spiegato la sua decisione di tenere gli ombrelloni chiusi come un segnale per far capire che è necessario che qualcosa si muova nei confronti della categoria. Il bagno ha comunque garantito la presenza dei bagnini in spiaggia per la sicurezza dei bagnanti.
Andrea Bonuccelli, titolare del bagno Perla del Tirreno, ha invece deciso di non aderire allo sciopero, spiegando di non voler penalizzare la clientela che, a suo parere, non avrebbe compreso il motivo della chiusura degli ombrelloni. Bonuccelli ha sottolineato l’importanza di una risposta concreta da parte del Governo per trovare una soluzione alla situazione, sottolineando l’urgenza di una decisione.
Al bagno Eden, una coppia di clienti ha espresso la propria solidarietà alla categoria tenendo chiuso l’ombrellone, in attesa che gli addetti del bagno lo aprissero al termine dello sciopero.
Dibattito sullo sciopero e le possibili alternative
Alcuni hanno commentato che lo sciopero avrebbe avuto un maggiore impatto se gli ombrelloni fossero stati chiusi a mezzogiorno o all’una, quando in spiaggia ci sarebbe stata più gente e con il sole a picco. Tuttavia, la decisione di non farlo è stata presa per evitare lamentele da parte della clientela.
L’associazione Balneari di Viareggio ha deciso di non aderire allo sciopero, ma alcuni gestori hanno cambiato idea e oltre una decina ha tenuto chiusi gli ombrelloni.
Riflessioni sull’impatto dello sciopero
Lo sciopero degli ombrelloni ha offerto un’immagine eloquente della divisione all’interno della categoria dei concessionari balneari. La scelta di alcuni di aderire allo sciopero, mentre altri hanno preferito rimanere aperti, evidenzia la complessità della situazione e la necessità di trovare una soluzione condivisa. L’impatto dello sciopero è stato limitato dalla scelta di non chiudere gli ombrelloni durante le ore di punta, ma ha comunque rappresentato un segnale importante per il Governo e per l’opinione pubblica.