Indagini in corso: nuovi accertamenti sui reperti
Le indagini sull’omicidio di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa da San Sperate il 10 maggio scorso e trovata morta in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, proseguono senza sosta. Gli specialisti dell’Arma hanno effettuato oggi ulteriori accertamenti sui reperti trovati sia in casa della vittima, che nelle campagne di San Priamo e a ridosso dell’ex statale 125.
Erano presenti gli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, che difendono Igor Sollai, il marito della vittima e principale sospettato, attualmente in carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Presente anche l’avvocato Gianfranco Piscitelli, che rappresenta il fratello della vittima, Andrea Deidda, accompagnato dalla criminologa Roberta Bruzzone, nominata come sua consulente.
Bruzzone: ‘Una scena apparentemente risistemata che testimonia freddezza e determinazione’
La consulente Bruzzone ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti, esprimendo il suo punto di vista sulla scena del crimine: “Non riteniamo che ci siano sostanziali dubbi sulla responsabilità del signor Sollai – ha detto Bruzzone – alla luce di quello che è stato trovato sulla scena. Una scena apparentemente risistemata che testimonia una certa lucidità, freddezza e una determinazione davvero spaventosa. E anche una certa supponenza, perché evidentemente questa persona riteneva di essere ormai fuori dai radar degli investigatori.”
L’ipotesi del complice e la denuncia per violazione di sigilli
La consulente non esclude la possibilità che nel caso sia coinvolto un complice: “Nella fase dell’occultamento io la ritengo un’ipotesi ad oggi assolutamente verosimile che va vagliata con attenzione”.
A sostegno di questa ipotesi, l’avvocato Piscitelli ha presentato una denuncia nei giorni scorsi, dopo aver appreso che qualcuno era entrato in casa di Sollai dopo l’arresto, violando i sigilli. Per quell’episodio è stato denunciato il padre di Igor Sollai, che, secondo quanto appurato dai carabinieri, era entrato in casa per prendere biancheria e indumenti da portare in carcere al figlio.
Gli accertamenti di oggi e l’arma del delitto
Gli accertamenti di oggi potrebbero servire anche per stabilire con precisione l’arma del delitto. “Non ci sono ancora dati oggettivi che permettano di affermare natura e provenienza delle tracce biologiche riscontrate, così come non c’è alcun elemento che consenta di formulare ipotesi sull’arma del delitto – hanno detto all’ANSA gli avvocati di Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba -. Continuiamo a lavorare sui dati e sui risultati ufficiali ricavabili dagli atti, non su pettegolezzi e illazioni.”
Considerazioni
Il caso Deidda continua a tenere banco in Sardegna, con le indagini che si concentrano sull’analisi dei reperti e sulla ricerca di possibili complici. La consulente Bruzzone ha espresso un’opinione forte e precisa, che potrebbe influenzare l’opinione pubblica, ma è importante ricordare che il processo è ancora in corso e che l’accusato ha diritto alla presunzione di innocenza. Sarà compito della giustizia fare luce su questa tragica vicenda e stabilire con certezza la responsabilità di quanto accaduto.